Ok, in teoria dovrei recensire "Lo Hobbit". In pratica mi sono detta "perchè allora non procedere con ordine?". E così ho deciso di partire dalle origini (cinematograficamente parlando si intende). So che recensire l'ultima fatica di Peter Jackson sarebbe stato cronologicamente più coerente, so che sicuramente ci saranno altre recensioni di questo film nei meandri di DeBaser e so anche che comincerete a fare i soliti commenti cinici del tipo "l'hanno già recensito, andiamo avanti". Ma sinceramente non me ne frega niente.

Sto in pieno delirio da sessione d'esame, ma è da tanto che non scrivo qui sopra e ho bisogno di distrarmi un attimo. Scrivere mi rilassa e, visto che ultimamente dovrei andare in giro con una maglietta con su scritto "Attenzione! Morde" per via del mio umore funesto (un avvertimento per quelli che incontro per strada, uomo avvisato mezzo salvato), eccomi con una nuova recensione qui sul DeBasio.

Dicevo, voglio partire dall'inizio.

La trama la conoscete tutti. C'era una volta un Hobbit di nome Frodo. O meglio un figo che in realtà è Elijah Wood (e qui potrei discuterne all'infinito con qualche utente donna che sia del mio stesso parere, ma andiamo avanti). Il figo in questione riceve "in eredità" da suo zio Bilbo l'Unico Anello a cui il cattivissimo della situazione, Sauron, da la caccia e qui cominciano i casini. Frodo lascia la Contea insieme al suo malcapitato giardiniere Sam (poverino, non sa cosa lo aspetta) e altri due fattoni di nome Merry e Pipino (chapeau per questi ultimi due). Il resto è storia in tutti i sensi: spunta fuori Aragorn, c'è Gandalf, l'arrivo a Gran Burrone, il Gran Consiglio di Elrond, Gimli il nano, Legolas l'elfo eccetera eccetera. In nove partono per una vacanza a Mordor, tutto per distruggere questo Anello capace di controllare tutti gli altri Anelli (gettandolo nella lava del Monte Fato) prima che finisca nelle grinfie di Sauron.

Questo primo capitolo tratto dalla storica saga nata dal genio di Tolkien si interrompe quando Frodo abbandona di sua volontà il resto della Compagnia per raggiungere Mordor da solo senza quindi recare altri danni ai suoi compagni di viaggio (povero ingenuo). Viene raggiunto in tempo da Sam (povero ingenuo anche lui) e i due si dirigono da soli verso il proprio destino. è l'unico spoiler che mi limito a fare: prima di tutto ciò la Compagnia intera ha avuto qualche problemino ma, anche se dubito che qualcuno non abbia ancora visto Il Signore degli Anelli, non si sa mai ed evito di rivelare altri avvenimenti. Glisserò quindi sull'importanza di questo Anello e su cose più semplici del tipo "si ok ma... che roba è un Hobbit?" così non verrò accusata di fare anticipazioni e rivelazioni.

Evito di dilungarmi quindi con il racconto della trama, mi limito a questo breefing abbastanza vergognoso data l'epicità e l'innovazione del romanzo e dato il capolavoro tirato fuori da Peter Jackson. Anche perché se mi mettessi a spiegare nei dettagli la trama, farei notte (come si suol dire).

Mi limito semplicemente ad aggiungere che il film cerca di essere fedele al romanzo. Lo dimostrano ad esempio le lunghe scene incentrate sulle battaglie, la lunghezza (in alcuni punti necessaria, in altri forse no) per poter rendere giustizia a circa 1258 pagine (se saltiamo tutte le millemila appendici ovviamente). In questo primo capitolo non ci sono grandissimi scontri, ma il film riesce comunque a mantenere alta la "vivacità", il movimento , la tensione e quindi l'attenzione del pubblico. Si riesce a seguire senza problemi, senza perdersi e senza cedere alle tentazioni di Morfeo.

L'unica pecca è un pò l'eccessiva incapacità attribuita al personaggio di Frodo: fa abbastanza la figura di chi non riesce a combinare mai nulla da solo. Passa circa il 50 % del film per terra (evito di dire con quale parte del suo corpo per evitare qualche ramanzina dai moderatori) e non fa proprio una grande figura. Diciamo che Tolkien gli rende più onore e Jackson un pò meno.

Cast d'eccezione che rende giustizia ad ogni singolo personaggio: quel figo di Elijah Wood per Frodo, Ian McKellen per Gandalf (forse molto più adatto del precedente prescelto per la parte Sean Connery), Sean Austin per Sam, Viggo Mortensen per Aragorn (sicuramente più adatto sia di Nicholas Cage che di Russell Crowe, entrambi presi precedentemente in considerazione per la parte. Con tutto il rispetto per il buon Russell ma non ce lo vedo a vestire i panni del Ramingo. Per quanto riguarda Cage, è un attore inadatto a qualsiasi ruolo, figurati per Aragorn), Sean Bean per Boromir (parte bramata da Bruce Willis), Dominic Monaghan per Merry (il Charlie Pace di Lost), il bel Billy Boyd per Pipino, quel gran figo di Orlando Bloom per Legolas, John Rhys-Davies per Gimli, per fortuna Cate Blanchett per Galadriel (si, per fortuna perché la parte era stata proposta a Kylie Minogue. Questa è una delle volte in cui ha trionfato il buonsenso nella storia del cinema), Christopher Lee per Saruman, Hugo Weaving per Elrond, miss Tyler per Arwen e, infine, Ian Holm per Bilbo. Scusate l'elenco interminabile ma era necessario. Attori non tutti noti al pubblico (c'è chi ha fatto fortuna dopo e chi no) ma direi decisamente adatti sia per descrizione sia per interpretazione.

Magica colonna sonora composta da Howard Shore. Particolarmente degne di nota "In Dreams" e "May It Be"(la voce di Enya). Entrano nell'anima e non ne escono più. Un viaggio a parte, non importa quale sia la meta. Le note ti portano via lontano. Conta solo lasciarsi trascinare da esse.

Ricostruzione dei paesaggi assolutamente fedele alle immagini evocate dal romanzo. Scenografie suggestive che rapiscono chi guarda. Una scelta accurata dell'ambientazione combinata, ovviamente, ad autentici capolavori digitali. Gran Burrone esprime a pieno il senso di pace e tranquillità che aleggia dalla descrizione di Tolkien.

Effetti speciali incredibili. La rivoluzione della computer grafica. Particolari curati al minimo dettaglio. D'altronde è ben nota la meticolosità e la perfezione quasi eccessiva con cui mr. Jackson lavora ai suoi film. 

Empatia perfetta con il pubblico: riesce a trasmettere a chi sta guardando ogni singolo sentimento espresso dalle scene. Se soffrono i personaggi, soffri anche tu e se loro sono contenti, lo sei anche tu e così via. è come se fossimo con loro all'interno dell'avventura. Veniamo proiettati in un'altra realtà, dimenticandoci del resto che ci circonda.

Peter Jackson genio indiscusso.

Un film sospeso tra il sogno e l'incubo che non delude i fan tolkieniani.

P.S: in tutto Frodo mette nei casini gli altri circa sei volte in questo primo capitolo. Va bene che sei il portatore dell'Anello, ma un pò di spina dorsale, dai su...

P.P.S: rivederlo dopo aver visto il leggendario Svarione degli Anelli, presenterà delle difficoltà. L'Epopea del Fuorismo.

"Che vengano pure! Troveranno che qui a Moria c'è ancora un nano che respira!"

Ricordatevi di non mangiare la peperonata.

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