Questo "nuovo" film Pixar è preceduto dal cortometraggio L’appuntamento di Carl (Carl’s Date), che riporta sullo schermo il protagonista ottuagenario di Up (2009), qui alle prese con il suo primo appuntamento dopo la morte della sua amata Ellie. Una perla narrativa dalla luccicante aura di malinconia che diventa l’unico valido motivo per recarsi al cinema a guardare Elemental. Pochi, intensi e ironici minuti in cui la regia di Bob Peterson racconta l’evoluzione del personaggio di Carl Fredricksen a cui, per l’ultima volta nel 2021, l’attore Ed Asner prestava la propria voce poco prima della sua scomparsa.
Quel che salta immediatamente all'occhio è l'ambientazione tra palazzi e grattacieli senz'anima [escludendovi quella del commercio più becero] di una fantomatica Metropoli del vicino avvenir, uno scenario in cui il protagonista Umano si viene a muovere con non poco senso d' angoscia e fatalità. L'Umano incontra tuttavia delle personcine con cui conversare del vacuo Presente, senza mai azzardare invettive istituzionali (sia mai, un'eventuale "guerra pro Džielonia targata Goldmansachs" va continuata!) o citazioni filosofiche collaterali alla Slavoyj žižek-Donna Haraway.
Dialoghi flebili accompagnano La progressiva uscita di scena degli individui in carne ed osas, & con loro il mio sbadiglio numero uno. Entrano, dunque, in gioco, i personaggi-entità simbolo rappresentativi di ciascun dannato Elemento conosciuto: Fuoco, Acqua,Terra, ed Aria...risultato? dopo aver visto cos'hanno snocciolato dalle proprie molecole esuberanti tre di queste creature Elementali ho sperato almeno nel soggetto fatto suolo su cui tutti ci sorregiamo, invece buonismo e decostruzione morale a non finire dalle proprie viscere da far giungere il mio 2° sbadiglio seguito da un 1° pollice in giù. Rifanno capolino degli Umani, ma quanto accade suona ancor più scontato ed il livello resta quello di un Libro di Marzullo o di un episodio di Glee scritto colla punta del capezzolo sinistro. Insomma, a concludere, onde non volervi spoilerare il grosso dell'intemerata generale al buon gusto per via cinematografica in questione, esprimo a Latere un mio pensiero rapido ma tagliente: molti artisti dal '600 in poi, in prevalenza Incisori-Pittori e Musicisti-Compositori fino a giungere a Bands contemporanee quali gli Arrow o i Litfiby hanno in passato abbondantemente trattato-esplorato La tematica degli Elementi fondativi non solo della vita di noi sperduti Animali qui ma dell'animosità dell'intero Universo, e nel Cinema unica testimonianza analogo-esplorativa si ha con un solo film di Fantascienza, intitolato appunto "Element". Quello, di film, aveva un suo perché, un suo crescendo narrativo, un index di spunti riflessivi...quanto a quest'ultimo a firma Peter sXohn, oltre che di sceneggiatori di dubbia neo-scuola delle visual arts Pixar, invece, proprio, no...Catatonico, pretestuoso e inconcludente com'è. L'obiettivo di principio, o quantomeno un germoglio di lontana premessa, sarebbe dovuto esservi una libertariana denuncia sostanziale alle velleità di deflagrazione turbo-capitalistiche nei confronti dell'ordo harmonicum Aeria, Terris, Idricii (cum grano salis), denuncetta magari condita dal continuo tentativo eroico di qualch'anima buona mammifera o squamata [ma pure di migliaia di Api] di cercarne ed individuarne altri 3 d'elementini chiave di modo da contrappesare efficacemente, nel numero, i Peccati Capitali presenti nell'allogenesi onnicazziatoria incallita Cristiana e non solo. Ma La paura di sfuggire ad una formula impostata su misura di un target coprente l'orbitale presviluppo d'età 6-14 [e quello anziano avanzato "a ghiurra"] ha generato, oltre all'ennesimo tracollo emozionale nel cosidetto Pubblico Maturo al di qua dell'Oceano, un cupo segnale di smarrimento ulteriore nell'ideazione del prodotto intèrattivo fatto nude-concept Made in Usa, dal pilluttu ormai stra-eroso.
_]A si biri[_
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