Un film psichedelico a dir poco. Un horror. Potrebbe definirsi lynchiano. Non ci sono case infestate, non ci sono mostri o uomini mascherati serial killer con seghe elettriche che smembrano corpi in un tripudio di sangue, nemmeno telefonate o cassette maledette... C'è "solamente" un vestito rosso taglia 36.
Un film del 2018, con ambientazione straniante, un mix vintage tra anni '70/'80'/'90, un centro commerciale con commesse vestite con abiti neri e capigliature di altri tempi, una in particolare si esprime con supercazzole emozionali tali da convincere che quello è proprio il vestito che fa al caso della protagonista... (e a me questo è bastato per farmi perdere la puntata di "Una pezza di Lundini".) Ma andiamo con ordine. Il film è diviso in due storie, la prima più dettagliata, la seconda sembra più veloce e già sai cosa accadrà, ma inspiegabilmente si è come ipnotizzati e si continua a guardare. Forse è colpa anche delle inquadrature e della colonna sonora dei Cavern of Anti-Matter (dall'alto della mia ignoranza: chi sono costoro? Meritano approfondimento?).
La trama in breve
Metti una donna, impiegata allo sportello di una banca, divorziata, con un figlio adolescente, che sta con una donna più grande che oltre a fargli da modella per le sue opere d'arte, praticamente vive con loro (Gwendoline Christie o, per coloro che hanno visto Game of Thrones, Brienne). Dato che l'ex marito si è rifatto una vita, accantona l'idea di tornare con lui e risponde agli annunci per cuori solitari del quotidiano, di quelli all'antica, mica email badoo o tinder, mandando lettere scritte a mano in cui ci si descrive e ci si da appuntamento, con allegati veri, foto stampate vere, fototessere tangibili. Un uomo le risponde, dandole appuntamento al ristorante greco. Vuoi che la protagonista non vada al centro commerciale a dare un'occhiata visto che è periodo di saldi? Insomma com'è evidente la donna acquista il vestito rosso taglia 36 che è l'unico che hanno in negozio e che magicamente le calza a pennello. Dopo che lo ha indossato nota un'eruzione sul petto... Che sarà mai? Inutile dire che questo per la donna è "l'inizio della fine": si susseguono una serie di incidenti, tra cui una lavatrice impazzita...
Metti un uomo, un tecnico di lavatrici (sarà un caso?), che va al ristorante greco (altro caso?) e ordina un kebab (ma non dovrebbe chiamarsi gyros? Vabbuò fondamentalmente le sembianze sono simili) e viene poi condotto da altri uomini verso... il suo addio al celibato! E vuoi che gli amici non abbiano predisposto per lui oltre a una sbornia colossale un abito rosso femminile? (Ma i night? Le spogliarelliste?) Vuoi che questo abito non gli provochi uno sfogo sul petto? E non vuoi che anche la fidanzata provi lo stesso vestito rosso taglia 36 meravigliandosi di come sia potuto stare anche a lui e ottenendo anche lei uno sfogo sul petto?
Troppe le domande nella mia mente, la più ricorrente è "che catzo sto guardando? Perché mi sto facendo questo?"
Grazie rai4, grazie a te dovrò recuperare Lundini su raiplay.
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