Sarà il caldo, sarà la pelle riarsa con la melanina che spinge le cellule epiteliali per uscire e tentare di difendermi, sarà la notte torrida e afosa nella faccio girare questo cesso di ventilatore a due centimetri dalla faccia, mentre smanetto sul PC. Eh già, un myspace tira l'altro e passando da amici in amici, ecco che trovo un gruppo dal nome tanto assurdo quanto intrigante, mai sentiti ... " ... e questi che fanno?" Non ho scelta, clicco sul brano e mentre scorre apro un'altra pagina per cercare notizie.

Bastardi dentro, fetenti come pochi ammucchiano una catasta di influenze nel tentativo di farne una cosa propria e, merda Eva, ci riescono. Zappa incontra i primigeni Napalm Death, l'improvvisazione sposa il grind-core, Meshuggah e Goodspeed traviati al cospetto di Mr. Bungle e del capitano Beefhearth. Un macello generale di post core, metal, rumorismi industrial e vuoti minimalisti, break e spaccati etno industriali su ritmiche dalla complessità math e metal progressive. Ma da dove cazzo escono questi? Ho già caldo, un caldo bestia e questi dove mi fanno arrivare? Un demo, un solo brano poco sopra i sei minuti. Impossibile staccarsi, voglio vedere dove vanno a venire, cosa devono ancora inventarsi: space, power pop, techno metal, math RIO (e che novità è, cazzo!) Trascinanti, maledetti, non è roba per me eppure me la sto ascoltando di filato, per la terza volta.

Australiani, giovanissimi, sono otto ragazzacci che offrono anche una strumentazione atipica, composta anche di violino, clarinetto, tromba, che si unisco ai più tradizionali strumenti da rock band. Non li ho cercati, mi sono capitati ... forse, forse mi hanno chiamato loro.

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