“…Se così come artista si pone fuori da certi cliché romantici, con la sua musica invece rivisita lo stile romantico e anche molti altri generi quali il barocco, il sinfonismo, il jazz, il rock, il pop. Ed è sorprendente ritrovare in molti dei suoi lavori, oltre a quelli già citati, vicende, temi e personaggi comuni al movimento radicale. Comunque al di là delle buone intenzioni la musica va giudicata per quella che è. Si può essere animati dagli ideali più elevati, perseguire fini umanitari encomiabili e uscire con dei prodotti artistici mediocri, fallimentari. Non è il caso di Glass. La sua musica, altamente raffinata e incantevole, regge il confronto con il meglio della tradizione occidentale. Anzi si constata che sullo stereo di chi vi scrive, la musica di Glass rimane più a lungo degli oratori di Handel, dei concerti di Bach, delle sinfonie di Beethoven…” Testo consegnato a Marco Pannella e a Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale) nel 1996.
Nel 1993 esce, basato sulla opera prima della triologia berlinese composta da David Bowie e Brian Eno, “The Low Symphony” di Philip Glass, apprezzato e influente ideatore della musica minimalista (intesa come ripetizione all'eccesso di timbri ritmici), tra i più geniali compositori contemporanei. Quando non esistevano ancora i ciddì e dividì, i brani incisi sul vinile subivano gia in fase compositiva dell’influenza dovuta al loro posizionamento sulla facciata “A” o su quella “B” del disco. Low (come e ancor più nel successivo Heroes) è tipicamente assoggettato alla divisione razionale dei brani nelle due facciate, completamente differenti.
Quasi due dischi in uno (ricordiamoci che Bowie lo voleva intitolare “New Music, Night And Day” proprio per sottolineare la differente impostazione dei brani della prima parte rispetto a quelli della seconda). La seconda parte, in particolare, è costituita da composizioni elettroniche completamente al di fuori dei canoni allora contemporanei (Low è del gennaio 1977). Proprio questa parte sarà oggetto della rivisitazione di Philip Glass, sui tre brani da titolo “Subterraneans”, “Some Are” e “Warszawa”. Nel 1996, come logica continuazione del lavoro precedente, Philip Glass si mette al lavoro per ricostruire Heroes di Bowie-Eno, uscito originariamente alla fine del 1977. Qui l’opera del compositore sarà di più ampio respiro e ben 6 saranno i brani oggetto del suo trattamento. Come ci spiegherà Glass nella sua biografia, il suo lavoro in entrambi i casi non sarà quello del puro e semplice adattamento di musiche rock alla musica per orchestra. Egli volle modificare l’approccio all’arrangiamento orchestrale, fingendo di essere presente assieme a Bowie ed Eno nel momento stesso della composizione originale. Ecco che egli tenterà di appropriarsi dello stile dei due, delle loro metodologie di composizione, dell’idea di fondo che li guidava e dello stato d’animo decadente e doloroso che li tormentava. Il risultato è infatti un opera nuova mantenente il fascino delle originali, in cui la capacità di Glass non “ricopre” il lavoro di Bowie-Eno ma vi si aggiunge, vi si fonde con nuove melodie e nuove sonorità. Glass dirà che sentiva quelle melodie come sue, come se le avesse composte lui assieme agli altri due.
La Decca, nel 2003, ha pubblicato questo “Bowie & Eno Meet Glass” nel quale al prezzo di un unico CD si acquisisce l’onniscienza di entrambe le sinfonie. Una ghiotta occasione per allargare i vostri orizzonti, una profonda apertura verso la musica sinfonica, un gradevole avvicinamento verso una idea più “colta” di musica attraverso due sinfonie di non difficile ascolto.
If you love very good stuff literature, classical music and classics..."Heroes Symphony" will be the perfect companion for your most selected coffe, te, wine and your best friends! ...A RARE masterpiece Bethoveen, Bach and Motzar would be deligthed...a continuation of the dreams of King Crimson, Moody Blues, Jethro Tull, ELP, Peter Gabriel and Roger Waters. This disc will be a perfect inspirational to keep your positive energy flowing!!! Get it. A great gift to all the people who love great histories...a great classic far beyond any doubt! (http://classical-music.mainseek.com/10350/25-16453/Philip_Glass.html)
Se non sapete chi sia Philip Glass, provate a pensare ai film “Hamburger Hill”, “La sottile linea blu”, “Kundun”, “The Truman Show” e “The Hours”, tanto per intenderci.
P.S. I fan dei Joy Division si procurino i dischi “Low” ed “Heroes”, che furono i maggiori fattori influenti sulla musica del povero Ian Kevin Curtis e soci.
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