"Salt" è un film che reggie bene l'etichetta di action movie, e al contempo la protagonista Angelina Jolie si adagia ancora meglio nel ruolo di moderna Mata Hari, con tanto di cintura nera e sulla scia di ruoli già visti nella triologia di Jason Bourne.

D'altro canto però bisogna dare uno sguardo anche a quello che è la trama di questo film, ed è qui che i punti deboli affiorano, con improbabili complotti tra America e Russia che riesumano l'ascia di guerra latitante dalla fine delle guerra fredda, pericolo nucleare dietro l'angolo, gioco dell'indovina chi è la talpa, il tutto condito da una scuola di adderstramento tipo Jihad ma di matrice russa - ma che non fanno certo trasecolare per originalità.

Non contento di questo collage di cliché l'autore (l'ottimo Kurt Wimmer) supera se stesso con un finale scontatissimo quanto improponibile. Film da sconsigliare in toto? forse no, ma soltanto per i gli ammiratori della primadonna di Hollywood e gli irriducibili del film d'azione, dato che gli altri troveranno pochi spunti (non una battuta ironica; non un inquadratura particolare; fotografia piatta e dialoghi altrettanto), se non, appunto, nelle sequenze d'azione moderate da effetti speciali buoni (ma non trascendentali).

Insomma, sia la protagonista, nel suo tentativo di emulare siffatte gesta di Charlize Theron in "Aeon Flux" e (sopratutto) Milla Jovivich e Jessica Alba (in "Dark Angel"); e sia Liev Schreiber e Chiwetel Ejifor (già visto all'azione nel ruolo di segugio in "Serenity"), meritano la promozione; mentre il film nel suo insieme fallisce nell'impresa di collocarsi in un posizione di riguardo nel filone per altro tutt'altro che rigenerativo dei film d'azione. Se poi volessimo paragonarlo a "Tomb Rider" o "Mr. and Mrs. Smith" sarebbe da nomination all'oscar, per come il genere non goda attualmente di buona salute; e non oso pensare a quanto peggiore sarebbe potuto essere se Tom Cruise avesse accettato il ruolo di primadon...ehm, di protagonista propostogli. 

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