Prendi un cazzo di francese che ha sempre trafficato con la musica elettronica, ha fatto il dj ad alto livello, è entrato come produttore in progetti musicali importantissimi, ha supervisionato le colonne sonore di film di Nikita Mikhalkov, Lars von Trier, Bertrand Tavernier e Kieslowski, ha lavorato con Daft Punk, Chemical Bros, si è occupato di techno, house, etnica, poi in un momento libero ha fondato i Gotan Project. Un giorno, si narra dopo aver ascoltato Harvest, è volato negli USA ad approfondire country, bluegrass, blues del delta e se ne è uscito con questo disco dove affronta tutti gli stilemi di quelle musiche americane, riuscendo ad essere credibile, nonostante lasci trapelare nei brani le sue diversissime radici. Gran compositore pop, mostra una sensibilità mimetica davvero senza eguali, affrontando e countryzzando in qualche modo perfino Abba e Sex Pistols. Evidente che questo progetto è un gioco, affrontato perfino sfacciatamente, ma con una classe che ti lascia sorpreso e che fornisce un risultato finale spiazzante. In senso positivo, perché se a spiazzarti è l’apparente banalità, sotto gatta ci cova.
The Academy of Trust e Seven Guns vanno citate, ma soprattutto Psycho Girls & Psychow Boys è lo specchio dell’operazione, con banjo e glass harp a falsificare e straniare meravigliosamente il quadretto.
Un non capolavoro (che ci va vicino) da non perdere
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