Molte sono le opere cinematografiche che purtroppo, non godono del successo che, invece, meritebbero: in questo nutrito elenco rientra sicuramente il film oggetto di questa recensione.

Philippe Garrel, regista e attore parigino,ha all'attivo più di 20 lungometraggi di (a mio parere) notevole valore artistico, in particolare i bellissimi "Le vent de la nuit", "La naissance de l'amour"; "Les amants règuliers", tuttavia,è un piccolo gioiello nella sua filmografia, sicuramente ai vertici della attività. Presentato e premiato con il Leone d'argento al festival di Venezia 2005, ha avuto scarsissima considerazione nelle sale, forse  a causa della somiglianza, innegabile, con il più fortunato" The Dreamers" di Bertolucci, maggiormente destinato al grande pubblico.

Il film, ambientato in pieno '68, ha come protagonista Françoise, poeta ventenne e disertore militare, il quale frequenta un gruppo artisti che vivono in casa di Antoine, un ricco giovane, discorrendo di arte e fumando oppio. Qui incontrerà Lilie, una scultrice che si occupa di politica e lavora in fabbrica. I due inizieranno a intrattenere una relazione sentimentale.....

Ciò che immediatamente colpisce lo spettatore è senza ombra di dubbio la bellissima fotografia (con un bianco e nero dai grandi contrasti come non se ne vedevano da tempo) e l'atmosfera che rimanda, in molti punti, alla "nouvelle vague", a Truffaut e Godard, al cinema di matrice francese in generale. Notevole anche la colonna sonora a cura di Jean Claude Vannier e l'interpretazione del cast, tra cui spicca sicuramente Louis Garrel, intenso e convincente, lontano dalla mediocre prova recitativa offerta nel film di Bertolucci.

Sicuramente un fattore limitante della fruibilità dell'opera risiede nella durata di 178 minuti che, se per un film costruito interamente sull'introspezione psicologica e la divagazione artistico/politica può sembrare eccessiva, in realtà contribuisce a creare quella sorta di atmosfera di distacco e sospensione temporale che aiuta lo spettatore a concentrarsi e prendere parte all'evoluzione dei personaggi e delle loro vicende.Un film quindi da riscoprire, approfittando anche della recente ristampa in dvd che, fortunatamente, ha lasciato il film privo di doppiaggio italiano, elemento fondamentale al pieno godimento di un'opera di questo tipo.

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