Alla sesta prova in studio, i francesi Phoenix optano per l’ennesima inversione di rotta.
Dopo due album come lo strepitoso “Wolfgang Amadeus Phoenix” ed il comunque buono “Bankrupt!”, il ritorno a quattro anni dall’ultima prova in studio si concretizza con questo “Ti Amo”, già a partire dall’eloquente titolo uno spudorato omaggio ad un concetto di italianità ormai in quasi completa via d’estinzione.
Proprio una press release della stessa band capitanata da Tomas Mars spiega in maniera inequivocabile la scintilla alla base del nuovo lavoro: “un omaggio alle nostre radici latine ed europee, una versione fantasiosa dell’Italia”. Ed anche il sound dell’opera si adegua alla base concettuale del disco, un synth pop dove le chitarre sono sempre meno presenti (processo già iniziato con gli ultimi due album) mentre prende campo un sound costruito su arrangiamenti circolari, un lieve aggiornamento del sasso gettato nello stagno dai Daft Punk col fondamentale “Random Access Memories”.
Posti in apertura, i primi due singoli “J-Boy” (un synth pop piacevolmente balzellante) e la title track (più aggressiva e sensuale, nonché spudoratamente danzereccia) introducono un lavoro dove la fa da padrona un pop dolcissimo e infinitamente di classe, tra improbabili titoli in italiano (la languida “Fior Di Latte”, la più movimentata “Tuttifrutti” e le ancor più spudorate “Via Veneto” e “Telefono”) e una classe infinita nel riuscire a ricreare un sound che ormai vive come un eco nelle memorie di chi quegli anni li ha vissuti davvero. Come se la musica di quegli “anni ruggenti” fosse stata masticata e risputata dalla Loggia Nera di Twin Peaks.
Da segnalare soprattutto il classicissimo singolo promozionale “Goddbye Soleil”, abbinato ad uno spledido video girato a Cattolica, e la più epica “Role Model”, che si avvicina maggiormente a certe band post-Coldplay come i OneRepublic. “Fleur De Lys” diverte e trova il tempo di citare Fela Kuti, “Lovelife” è un buon compromesso tra vecchio e nuovo Phoenix sound.
Un discreto lavoro questo “Ti Amo”, fascinoso e sfuggente, che va ad arricchire la discografia della band francese con un altro tassello di gran classe.
Traccia migliore: Role Model
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