I Pierce The Veil in teoria si presentano come la risposta 'screamless' (senza urla, ovvio) all'ondata di band nu-metalcore d'oltreoceano tutte uguali, in pratica si presentano come un mix poco riuscito di The Used e Chiodos dell'era Brandon Bolmer. E quindi vai con melodie teen/horror rock, che vedrei bene nel soundtrack di un film alla "Jennifer's Body", da affiancare alla solita insalatona di riff da ragazzi(ni) ribelli, urla ultra-fake e a una buona dose di tastierine. Già le premesse non sono proprio le migliori, e infatti alla fine tutto ciò non convince fino in fondo, forse perchè "Collide With The Sky" è un disco non necessariamente brutto, ma che sa di vecchio sin dal primo ascolto.
Nonostante non parta male, eh: "Hell Above" è un pezzo tiratissimo che mi invoglia ad addentrarmi appieno in questo lavoro, ma peccato che il resto dell'album faccia moltissima fatica a raggiungere picchi simili. Canzoni come "A Match Into Water", "The First Punch" e "Bulls In The Bronx" avranno il compito di far saltare i fan ai concerti, mentre risulta molto dubbia la scelta di affidare a "King For A Day" il compito di essere il singolo di lancio, visto che in assoluto è la canzone più brutta del disco, che vede anche la presenza come special guest di Kellin Quinn degli Sleeping With Sirens, che gioca a fare la Hayley Williams incazzata. Altri feats li troviamo nella convincente "Tangled In The Great Escape" (c'è Jason Butler dei Letlive) e nella pessima "Hold On 'til May" (Lindsay Stamey degli Oh No Fiasco). Fatto sta che comunque "Collide With The Sky" perde il confronto con "Vulnerable" degli Used, tanto per citare un disco dello stesso genere uscito nel medesimo periodo e con decisamente più cartucce da sparare.
In sintesi, "Collide With The Sky" è un lavoro superprodotto e segnale allarmante della crisi che sta colpendo l'emo rock americano, un tempo forte di fior di grandi gruppi come Chiodos, Thursday, Juliana Theory e Silverstein, e in tempi recenti abbandonato a sé stesso. Tempi che vedono l'uscita di album di dubbia qualità, eccezion fatta per D.R.U.G.S. e pochi altri. E visto che ormai il filone pop-punk (di cui fanno parte dei pesi massimi come Boys Like Girls, All Time Low e We The Kings) è considerato un genere mainstream, si può capire che al momento la scena 'alternativa' americana ha ben poco da offrire. In attesa ovviamente del ritorno dei Chiodos capitanati ex-novo da Craig Owens.
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