Piero Ciampi 5/5
L’album di Piero Ciampi "Ha tutte le carte in regola per essere un artista, ha un carattere melanconico, beve come un irlandese, se incontra un disperato, non chiede spiegazionidivide la sua cena, con pittori ciechi, musicisti sordi, giocatori sfortunati, scrittori monchi" (Piero Ciampi, Ha tutte le carte in regola)
La storia è fatta così, la scrivono solo i vincitori, ma a lasciare il segno sono i perdenti, i comprimari, gli incompresi.
Piero Ciampi appartiene alla seconda categoria, quella delle meteore perse nell’oblio delle generazioni, la cui scia ha illuminato solo alcuni predestinati, attenti ascoltatori, che non si sono ridotti a Tenco o Battisti per leggere l’evoluzione della nostra musica, questa maledetta musica italiana, tanto riluttante verso gli estremi, quanto predisposta a interpretazioni artistiche standardizzate.
Per uscire da questo tunnel, Piero Ciampi è la cura ideale, la via di fuga, fatta di poesia mista a un’ironia, che scivola tra la polemica di Andare Camminare Lavorare, il rigurgito verso il femminismo ortodosso di Adius, la triste autobiografia di Ha Tutte le Carte in Regola. I testi sono inconsueti per il classico repertorio italiano dell’epoca, sembrano piuttosto provenire da un bohemien francese, triste e decadente, osservatore di una realtà filtrata dall’alcol e dalla finestra di un bar. L’epicentro della sua produzione è la narrazione di vite disperate, al limite: pazzi, ubriaconi, disadattati, persone come quella raccontate in Dario di Livorno, che uccidono con una pistola, e capiscono che la libertà non è nemmeno dei matti.
Questa antologia, edita dalla indimenticata RCA (etichetta, purtroppo scomparsa) nel 1990, descrive i molti lati di questo artista dimenticato da tutti, e forse anche da dio, morto per un cancro alla gola nel 1980. Consigliato a tutti quelli che vogliono altro dalla musica italiana anni 60, che cercano un italiano anomalo, poetico, genuino, nel cui ritrovare le proprie storie, e dimenticare per un attimo il passato, meglio se con un bicchiere di vino.
Salute Piero.
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