Finalmente!!!

Ecco la prima cosa che mi viene in mente dopo l'ascolto di "In Faccia", quarto disco da solista dell'ex frontman dei Litfiba, e primo targato Sony. Sarà il cambiamento della casa discografica (Pelù più volte ha detto pubblicamente che era "prigioniero della WEA"), saranno le modifiche apportate alla nuova band (via Cris Maramotti, alla chitarra arriva l'ottimo Saverio Lanza ex Rock Galileo), ma in questo cd si respira un'aria nuova, sicuramente migliore, rispetto a prima.

Certo il singolo 'Tribù' non lo lascia intendere, visto che si tratta del classico pezzo "apripista", dall'incedere trascinante ma allo stesso tempo commerciale e poco convincente. La boccata d'ossigeno arriva con 'Velo', secondo episodio del disco, che riprone (e qui dico di nuovo finalmente) un Piero in forma sotto tutti i punti di vista.
La voce
infatti non è quella smielata che ormai ci assorbiamo da "Infinito", è più (molto) graffiante, convinta, incisiva. Il testo è semplice ma mai banale, affronta il tema dell'intolleranza che spesso si ha nei confronti delle culture diverse dalla nostra, in questo caso nei confronti delle donne che portano il velo appunto. Anche musicalmente, cosi come il resto del cd, il pezzo mi piace.

Seguono poi la bella ballata 'Lentezza' (se vi è piaciuta Dea Musica questa è molto meglio) ed il primo pezzo "tirato", 'Sorella Notte'. Questo brano non mi convince in pieno, ma nonostante ciò merita ampiamente la sufficienza ed in uno dei dischi precedenti di Piero sarebbe stato considerato come un capolavoro. Arriviamo quindi a 'Fiorirà', primo ma non unico capolavoro del disco. Il pezzo ricalca le atmosfere Morriconiane, crea un'atmosfera che ci catapulta nel deserto, che ci incanta. Nel testo Piero finalmente riesce ad essere all'altezza di se stesso. Il Brano è dedicato a chi lotta contro le mafie (argomento già trattato dai Litfiba in "Dimmi il Nome" sull'album Terremoto del 1993).
'Segni 'n Faccia'
è un pezzo trascinante, tirato, con un testo carino che in alcuni passaggi ricorda uno slogan. 'GHLM' o 'Grand Hotel La Muerte' per essere più precisi è il secondo capolavoro del disco. Bello e significativo il testo, ottimo l'arrangiamento. Il pezzo parla dell'inutile crudeltà che si cela dietro il mostro della pena di morte (argomento che Piero aveva trattato con i Litfiba in "Louisiana" nel 1988). 'Dottor Gion' è dedicata da Piero a suo padre, con il quale ha avuto numerose incompresioni, ma che ultimamente si è molto riavvicinato a lui. Il pezzo ha un'intro in stile Black Sabbath, il testo scade nel banale in alcuni punti, ma nel complesso il brano è più che ascoltabile.

La nona traccia del disco è 'Istinto', alcuni la potrebbero considerare il terzo capolavoro di "In Faccia", io preferisco considerarla una bella canzone. Il disco si chiude con 'Orso Cristallo', ballatona dal testo surreale che nel titolo mette in evidenza un ossimoro: La Potenza dell'orso contro la fragilità del cristallo. Al primo ascolto il brano può spiazzare, ma dopo un pò diventa affascinante e molto coinvolgente.

In conclusione, se amavate i Litfiba di "Spirito" o al massimo di "Mondi Sommersi", questo disco vi piacerà di sicuro. Se invece vi siete innamorati delle varie Toro Loco, Amore Immaginato, Prendimi Cosi, ecc. . . lasciate stare, questo disco sarà per voi un vero pugno "IN FACCIA"....

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