Quando un compositore è autore di più di trecento colonne sonore (e altrettante per la televisione) risulta quasi impossibile eleggere un'opera preferita.
Ma questa è una eccezione! Il dio sotto la pelle, commento sonoro dell'omonima pellicola del 1974, primeggia non solo tra i lavori del Maestro Piccioni ma anche tra tutti quelli rilasciati per il cinema italiano degli anni '70.
Psichedelia, jazz e lounge si mischiano in maniera mirabile e la cosa incredibile è che la pellicola in questione è un docu-film di Folco Quilici a tema ecologico, di cui è disponibile pure il libro, edito da Minerva Italica e oramai fuori catalogo.
La musica è dominata dall'organo di Piccioni che ci regala brani di uno splendore abbacinante come Night to come, Katmandu (ascoltatela, è uno stupendo brano che definirei di exotica-psichedelica), Charms, Love will find the way, Give love a chance (tutti brani proposti in diverse versioni).
Questa colonna sonora, una volta di più, dimostra la fertilità del panorama musicale italiano degli anni '70 che, tra progressive, cantautorato e commenti sonori ci regalava una vera e propria età dell'oro. Come accennavo prima ciò che sconcerta è che un disco di una tale bellezza sia il commento sonoro di una pellicola di scarsa importanza (non riguardo il tema o la qualità, quanto per i suoi possibili fruitori). Erano sicuramente tempi eroici o ingenui.
Una nota la merita anche l'altrettanto meravigliosa copertina, anch'essa dal sapore psichedelico e sicuramente ingannevole rispetto al prodotto reclamizzato. ma si sa, negli anni '70, una donna nuda in copertina non la si negava a nessuno.
Concludo suggerendo caldamente questo lavoro agli amanti delle colonne sonore ma, soprattutto, ai consumatori di acidi e agli amanti della psichedelia.
N.B. La versione recensita è quella del 2000 rilasciata dalla mitica Easy Tempo.
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