"Qual'è il primo dei re?"
"Il primo dei re è Baal, il demone tricefalo che regna sulla parte orientale dell'inferno."

"Quante legioni ha al suo comando?"
"Sessantasei."

Diretto da Pierre Prèvert. Sceneggiatura di Jacques Champreux.

"I compagni di Baal" comparve sugli schermi nel lontano 1969.

Sceneggiato di 7 episodi (da 1 ora ciascuno) ambientato in Francia, una Francia che nel corso dello sceneggiato ci mostrerà la sua faccia più oscura e tenebrosa.

I compagni di Baal sono un'organizzazione segreta, criminale.

Operano nel buio, nelle profondità della città, nei sotterranei (ambientati, quest'ultimi, nelle grotte di  Naours, vicino a Amiens). Alle loro regole non ci si può svincolare, pena la "soluzione finale": la morte.

Trabocchetti, passaggi nascosti, cimiteri, inseguimenti nel cuore della notte nei boschi, assassini, incappucciati, riunioni segrete...

Hubert de Mauvouloir (Jean Martin) è il capo della setta. Un uomo dagli occhi tenebrosi, dai mille travestimenti (nel corso degli episodi lo vedremo indossare le false spoglie di diversi personaggi).

Claude Leroy (Jacques Champreux) è un giornalista. La sua strada e quella della setta si incroceranno quasi per caso, soprattutto dopo la morte di un suo collega/maestro Jacques Arnaud detto Diogene (Raymond Bussières).

Al fianco di Claude, in questa avventura, ci saranno il suo migliore amico Pierrot Robichat (Gérard Zimmermann), una ragazza, Françoise Cordier (Claire Nadeau) e il commissario Pépère (René Lefèvre il quale, 3 anni prima, impersona un altro commissario, Ménardier, in un'altro famosissimo sceneggiato del '60: Belfagor ovvero Il fantasma del Louvre).

Un perfetto e imperdibile cocktail di avventura, suspence, noir, giallo, essoterismo, atmosfere gotiche.

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