Pierre Vassiliu (1937-2014) è stato un cantautore francese che ha avuto il suo periodo di maggiore successo durante gli anni sessanta e l'inizio del decennio successivo. Figlio di un immigrato rumeno, Pierre è stato un artista sensibile e molto particolare. Sponsorizzato da Georges Brassens, collaboratore del grande regista Claude Lelouch, all'apice del successo si perde come molti tra l'euforia del momento e eccessi di vanità, finché non comincia ad avere problemi con l'alcol e sua moglie Marie decide di lasciarlo per i troppi tradimenti. Lascia la Francia, viaggia in India e poi si trasferisce in Africa, nel Senegal Si risposa con una donna più giovane, Laura, e ritrova una certa vitalità, ma a quel punto il suo periodo d'oro è finito. Il figlio Clovis racconta che dalla metà degli anni ottanta anche continuando a suonare tantissimo in giro e scrivendo molto nuovo materiale, smise di pubblicare perché non riusciva mai a portare a termine quello che cominciava.

Probabilmente è a causa di questo "gap" che ci separa dalla data del 1976, l'anno in cui Pierre pubblicò il suo ultimo successo discografico, un LP eponimo uscito per la Barclay-Disques, che questo cantautore è oggi poco conosciuto almeno fuori dai confini francesi. Questo LP uscito su Born Bad Records è una raccolta di dodici b-side delle sue pubblicazioni su 45 giri tra il 1965 e il 1981: il suono è per lo più pop e ricco di sfumature del sound anni sessanta con un utilizzo centrale dell'organo elettrico e mescolanze con sonorità bossa nova e psichedeliche e arrangiamenti particolari e sofisticati per quanto comunque molto semplici. La sua scrittura è visionaria ("Une fille et trois garcons"), malinconica ("En vadrouille à Montpellier"...), persino drammatica ("Alentour de lune"). "On imagine le soleil" cantata con Catherine Philippe-Gérard è dedicata a Marie, così come "Ne me laisse pas"; "Sophie" è una canzone scritta per la figlia; "Il était tard ce samedi soir" e "Je suis un pingouin" sono due divertissment. I momenti migliori forse sono "En réponse à votre lettre du 2.11.72", scritta nel momento in cui la sua carriera cominciava a entrare in una fase calante; ma soprattutto "Film", un canto di ricerca disperata di amore recitato da Vassiliu con una intensità pari a quella di Serge Gainsbourg e del nostro Piero Ciampi.

Pierre Vassiliu entrò nel mondo della musica per caso assieme al fratello Michel (paroliere). Durante gli anni si reinventò più volte. Secondo chi lo ha conosciuto personalmente, era tanto uno spirito libero quanto carico di inquietudini e che ha rovinato la sua carriera e sabotato il suo talento. Per quello che possiamo ascoltare su questo disco, su questo ultimo aspetto avrebbe evidentemente dovuto impegnarsi di più, perché queste canzoni sono segno di una vivacità e di una creatività degne di un artista e che è stato giustamente definito un vero e proprio poeta.

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