"Sono un killer, di mestiere ammazzo la gente" Roberto Succo

Schizofrenia. La storia tragica di un ragazzo che si è macchiato dei crimini più mostruosi. Come sempre prima di recensire il libro voglio scrivere qualcosa riguardo questa persona e la sua storia, perchè magari molti di voi non lo ricorderanno oppure non ne hanno mai sentito parlare...mentre altri lo ricordano ancora oggi benissimo.

Roberto Succo era un ragazzo di Mestre, bello, dal fisico atletico, con la passione per le auto, per le arti marziali...e per la vivisezione degli animali! La sera del 12 Aprile del 1981 all'età di 19 anni Succo uccise i suoi genitori. 32 coltellate alla madre, poi attende il ritorno in casa del padre e uccide anche lui. Mette dei sacchetti di plastica nei sulle teste dei genitoi morti e li trasporta dentro la vasca da bagno. Pochi giorni dopo i carabinieri trovarono i cadeveri e i vestiti sporchi di sangue appartenenti presumibilmente al figlio, Roberto...che è sparito. Il ragazzo venne ritrovato fuori una pizzeria pochi giorni dopo e subito arrestato.

"Lasciatemi, sono un poliziotto...io non ho ucciso i miei genitori, voi me li avete uccisi, se potevo vi uccidevo tutti quanti con una pistola, sono un agente segreto" Succo disse quest ai carabinieri nel momento del suo arresto. Dichiarato immediatamente instabile di mente, Succo venne rinchiuso in un manicomio criminale, per legge un soggetto incapace di intendere o di volere non è "responsabile" quindi non può subire un processo, può solo essere rinchiuso in una struttura che garantisca sorveglianza e cure mirate al soggetto dichiarato ufficialmente schizofrenico. Un periodo di "detenzione" di almeno anni 10. Succo in manicomio si dimostrò un "paziente modello", non faceva casini, non si lamentava mai, voleva laurearsi e dato che psicologi e psichiatri vedevano (a loro dire) dei segni di guarigione si decise di concedere a Succo dei permessi speciali, poteva uscire dalla struttura per studiare.

Nel 1986, Succo non rientra nella struttura, è evaso! Di lui si perdono le tracce! Dopo molto tempo si scoprirà che Succo si "nasconde" sotto il nome di "Andrè" o di "Kurt" in Francia, lì uccise almeno altre 5 persone, un brigadiere, un medico, una ragazza italiana, una ragazza vietnamita (il corpo non è mai stato ritrovato) e un ispettore Francese. La sua ragazza, che naturalemente non sapeva niente di lui (sapeva che si chiamava Kurt) lo denunciò e da lì si scoprì che "il killer della luna piena" non era "Andrè" o "Kurt", era lo schizofrenico evaso in Italia Roberto Succo.

Nonostante tutto, per prenderlo non fù affatto un impresa facile, per tutta Italia, Francia e Svizzera c'era il terrore, Succo era libero, uccideva, violentava, rapiva...tanti furono i soprannomi "Il cherubino nero" "Il Diabolik Veneto"...Succo faceva sempre perdere le sue tracce.

Il 28 Febbraio 1988, viene finalmente catturato in Italia. Diventato ormai famoso, folle di giornalisti fuori la caserma pronti a fotografarlo...lui esce con accanto due poliziotti che lo stringono con evidente forza, Succo fa l'occhiolino alla gente, saluta "Ciao ragazzi" dice a loro...sorride, non si rendeva ancora conto che era stato catturato. Il 1 Marzo 1988, durante la sua prima oria d'aria accadde l'impensabile, Succo entrò nella storia. Tutte le trasmissioni televisive vennero bloccate, edizione straordinaria dei telegiornali...Succo è sul tetto del carcere! Riuscì incredibilmente a salire sul tetto, nonostante era sorvegliato a vista, lì iniziò un delirio memorabile. Succo si spoglia, rimane in mutande, manda saluti all'elicottero che sorvola la zona, i carabinieri sotto la struttura puntano i fucili verso Succo. Lancia delle tegole alal gente e sulle macchine parcheggiate sotto la struttura, nessuno sa cosa fare. Poi si riveste, si appende ad un cavo, promette che evaderà di nuovo...ma il cavo cede e Succo fa un volo di sei metri rompensodi varie parti del corpo. Ma non muore. Anche distrutto dopo la caduta Succo si ribella, si agita e continua a dire che non lo teranno in gabbia. In attesa di una seconda perizia Succo viene trasferito nel carcere di Vicenza. Un giorno di Maggio del 1988, una guardia va a svegliarlo come tutte le mattine, ma Succo non risponde. La guardia preoccupata entra in cella e si accorge che sotto il cuscino la testa di Succo è avvolta da un sacchetto di plastica nero, dentro il sacchetto una bomboletta di gas inserita in bocca. Roberto Succo si è suicidato, come aveva promesso "non mi terrete in gabbia"...Roberto Succo è fuggito, per l'ennesima volta...e questa volta nessuno potrà più riprenderlo. Aveva solo 26 anni.

Succo sconcertò, scandalizzò, l'Italia intera...le sue macabre avventure, la sua follia omicida, lo resero pian piano tristemente famoso in tutto il mondo, libri a lui dedicati, un film a lui dedicato intitolato solo "Roberto Succo"...e ancora oggi c'è una rappresentazione teatrale di grande successo intitolata "Roberto Zucco" (non si sa se Zucco è stato un errore volontario o no) che parla di lui, della sua follia e di tutta la sua storia. Un personaggio maledetto ma che incredibilmente con il passare del tempo è diventato quasi una figura mitica.

Ora, passiamo alla recensione del libro uscito poco tempo fa dedicato a Succo. Non è il primo libro che viene pubblicato su di lui, ce ne sono tanti di libri dedicati a questa figura maledetta. Questo "L'assassino della luna piena" è stato scritto da Pietro Battipede, che partecipò alla fase investigativa e alla sua cattura. Scrive il libro attraverso documenti, archivi, foto ma sopratutto lo scrive usando le macabre emozioni che provava quando guardava in faccia Succo, "sguardo fisso, cattivo, sembrava una mitragliatrice, una belva feroce...e cosa più drammatica...era un ragazzino". "L'assassino della luna piena" è quindi un libro che è stato si scritto, ma le parole sono state dettate dalle emozioni, dai ricordi, dal dolore e sopratutto dagli evidenti sbagli che tutti hanno commesso in questa tragica storia. Ci si domanda, come poteva essere "affrontato" un caso simile ? Perchè Succo non è stato mai strettamente controllato data la sua schizofrenia e la sua incredibile pericolosità ? Poteva essere aiutato ? E' giusto non condannare uno schizofrenico ? A noi le risposte.

Naturalmente io non provo nessuna ammirazione per le gesta di Succo, ci mancherebbe...è una storia che a me personalmente lascia l'amaro in bocca, mi lascia (lo confesso) anche sconvolto sapere che un ragazzo negli anni ottanta è riuscito a fare tutto questo, a diventare addirittura nemico pubblico numero 1 in Francia e in Svizzera. Mi fa paura pensare come una patologia mentale possa far compiere delle azioni così atroci ad un soggetto senza che questo riesce neanche a rendersene conto. Non è facile parlare, comprendere e "giudicare" una persona affetta da schizofrenia, per questo il caso Succo è più che inquietante quasi commovente. Noi non siamo niente e nessuno per giudicare, Succo si è tolto la vita...forse in un attimo di "lucidità" aveva compreso chi era...forse in un attimo di "lucidità" aveva compreso la sua malattia ed aveva capito che era morto già da molto tempo. Forse...

"Lo sa signora con questa pistola potrei ucciderla ?...Ma non le farò del male, io non sono niente, sono un morto che cammina...nessuno dovrebbe essere come me" Una frase che Succo disse ad una donna che aveva sequestrato, la donna ricorda ancora oggi che Succo mentre pronunciava quelle parole aveva le lacrime agli occhi...ma poco dopo, immediatamente dopo...la sua follia crudele, maniacale e demoniaca riprese il sopravvento. Per fortuna la donna si salvò!

VinnySparrow

Carico i commenti...  con calma