Megalomania è un disco che è di fatto una collezione di brani scritti da Pietro Gabriele tra il 2017 e il 2018. Più troviamo altri 5 brani inediti. Il fatto però che i brabi siano stati scritti in tempi diversi non rivelano per niente una disomogeneità di stile. Certo, sia passa da ballate pop lente a brani pop rock dai ritmi piuttosto sostenuti. Ma il filo conduttore comunque c’è, ed è la grande capacità di Gabriele di essere sempre attento a creare una forma canzone fruibile, che acchiappi l’attenzione dell’ascoltatore. Certo, nei brani pop rock, o nel funk rock robotico di “Automa” (ultimo brano del disco, ma secondo noi uno dei pezzi più riusciti di questo album/raccolta), Gabriele dà il meglio di sé. Ma anche nella rivisitazione di “Guarda che luna” (il classico di Fred Buscaglione) in versione ballata pop, sia pur davanti a un brano così “maestoso” non stna per niente. Si reinventa anche un classico del pop ucraino (“Coco Chanel”) di una rock band storica di quel paese (Okean Elzy). Scelta alquanto bizzarra per un artista di Pantelleria che lo avvicina, con quella chitarra elettrica arpeggiata, a un’atmosfera indie e malinconica, spezzata solo dall’apertura rock prepotentemente pop che spazza via ogni velleità indie alla Verdena. Da non perdere poi la bellissima title track, una sorta di tributo agli U2 in versione pop rock melodico italiano.
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