Chaltenham, Inghilterra, 1980.
Chris Hamilyn, studente d'arte e suonatore di clarinetto, incontra il suo vecchio amico e polistrumentista Roger Freeman, che gli presenta Chris Lee, anch'egli polistrumentista. I tre, cominciano a suonare jam sconclusionate battendo tutti i locali della città. Dopo qualche mese decidono di espandere la line-up; si uniscono così a loro Chip Carpenther e Mark Smith. Ma il vero "colpo" i tre lo mettono a segno quando vengono a sapere che Simon Underwood, mitico bassista del Pop Group, si era "liberato", a causa dello scioglimento dello stesso. Entusiasti di questa notizia, registrano in fretta e furia un demo-tape e si dirigono verso Bristol, dove abitava Underwood. Questo, evidentemente lusingato da una simile "venerazione", accettò la loro proposta di collaborazione, reputando il loro progetto affine alle sue nuove tendenze stilistiche. Così, dopo un concerto a far da spalla alle mitiche Slits, la formazione, composta ora da ben 6 elementi, si decise finalmente a prendere un nome.

Erano nati i Pigbag, ed era il 1981. Un anno dopo, lanciarono il primo singolo dal bizzarro titolo "Papa's Got A Brand New Pigbag", e fu un grande successo di vendite con quasi 100,000 copie tirate. Si trattava di un brano di 3 minuti e mezzo dove venivano concentrate le intuizioni più ballabili del cosiddetto "brit-funk", come lo chiamavano gli americani. Un ritmo trascinante di percussioni metalliche accompagnato da fraseggi di fiati, sax, trombe e clarinetto e persino fischietti caraibici, dalla timbrica quasi ska, in un tornado dal sapore tribale, dove il basso di Underwood si stagliava riconoscibilissimo con la sua voce cupa e gommosa.

La loro fama giunse persino negli Stati Uniti, dove intrapresero un tour da costa a costa, suonando materiale dell'imminente debut-album. Al ritorno in Europa pubblicarono il secondo singolo, "Sunny Day", un'altra escursione nel funk, questa volta meno ballabile, con chitarre taglienti e minimaliste in primo piano e la solita sezione fiatistica a contrappuntare fieramente il tutto, in un delirio febbrile dalle fragranze lievemente blues. Finalmente Dr. Hankle And Mr. Jive era pronto. Preceduto dal 45 giri "Getting Up", vide la luce nell'Aprile dell'82. Doveva essere il definitivo trampolino di lancio, ed invece accadde qualcosa di davvero bizzarro. Il pubblico era ancora infatuato del primo singolo, che continuava imperterrito a frequentare la prime posizioni delle charts britanniche (non quelle indipendenti eh?). Il gruppo convinse allora la casa discografica Y a ritirare dal mercato "Papa's Got A Brend New Pigbag", nella speranza che questa mossa potesse finalmente dirottare l'interesse dei fans verso il 33 giri. Ma nulla da fare, la Y fu costretta a furor di popolo ad una frettolosa ristampa, dato che le richieste superavano la 22,000 unità! Il brano, per la cronaca, rimarrà nella top 100 per ben 52 settimane. La band continuò ad andare in tour per l'Europa ma non aveva nessuna intenzione di passare per una "one-hit wonder". La line-up cambiò, e in seguito trovarono riscontro solo in Giappone.

Dopo altri 2 album, si sciolsero definitivamente. Ma il perché "Dr. Heckle And Mr. Jive" non fu mai capito rimane un mistero. Il disco era certamente più sperimentale del singolo, ma non era così ostico da digerire. Lo spirito che lo caratterizzava era quello divertito di 6 session-man con la voglia di suonare e di divertire. E ci riusciva in pieno. Basta ascoltare pezzi come "Brazil Nuts" per essere trasportati in un'esotica atmosfera caraibica, in preda a spasmi irresistibili di eccentriche percussioni. Il loro umore disimpegnato non gli impediva però di mettere in piedi un suggestivo ritratto da giungla notturna come "Dozo Don", con venature quasi ambient di trombe ipnotiche e sirene stordenti.

In definitiva dunque, il lavoro, seppur con uno spirito meno "nobile" di altri suoi coetanei, contiene dei momenti davvero irresistibili.
A distanza di tempo, non ha perso molto in freschezza, e questo gioca indubbiamente a favore della sua qualità. Se cercate un album di funk-no-wave, che sia colto, ma allo stesso tempo più digeribile dei manifesti più estremi del genere, questo è quello che fa per voi.

Carico i commenti...  con calma