Il nuovo millennio aveva creato certi dubbi da rimanerci secchi: mah, sarà la fine del mondo o no? La risposta da parte di tutti è stata V********O! (Giustamente!). E credo che alla stessa maniera, l'abbiano pensata i Pink Cream 69.
Il millennio per loro si apre alla grande, con "Sonic Dynamite" datato appunto 2000. Ma molti si chiederebbero: "Sì, ma questo Sonic Dynamite è davvero una dinamite sonica?", la risposta è sì e devo ammettere che fare meglio del precedente album "elettrificato", era quasi impossibile. Ma con questo album devo ammettere che ci è mancato molto poco! Che sia stato anche merito della copertina, che ritrae un'avvenente poppona alla quale si vorrebbe fare di tutto e di più? Mah lascio il beneficio del dubbio!
L'album in sè, presenta qualche piccola novità: i Pink Cream sono sempre gli stessi, solo che stavolta vengono riscoperte in maniera molto più massiccia le tastiere, la cui ispirazione principale sarà opera di quel mostro di Gunter Werno, tastierista dei progster Vanden Plas, facendo sì che la proposta musicale dei PC 69 sia un hard rock d'atmosfera, molto più melodico e ricercato. Ricompare anche qualche passaggio power, per rendere l'album meno piatto e monotematico.
L'intro tastieristico/acustico di "Passage To Hope", apre le danze alla decisamente power song "Seas Of Madness", con un'ottima prestazione di Readman e un grande Zafiriou che pesta come un forsennato sulla batteria. Più AOR oriented è "Followed By The Moon", con dei cori veramente bellissimi anche se devo ammettere che una maggiore incisività sarebbe servita su questa song. Decisamente stupenda "Sonic Dynamite", un hard rock fatto con le pall, con doppia cassa usata con saggezza e ottimi fraseggi chitarristici da parte del sempre ottimo Koffler. "The Spirit" è invece molto più atmosferica e prosegue un pò il discorso iniziato con Followed By The Moon: grandi distese tastieristiche si fondono in maniera, stavolta esemplare, con le chitarre e il basso Ward ed è la melodia a farla da padrona. Un bellissimo intro acustico introduce la superba "Speed Of Light", che di speed e power non ha nulla: stavolta è nuovamente un buon hard rock a costruire la base di questa ottima canzone, oltre a dei break veramente riusciti.
Siamo a metà album, ed incontriamo la minacciosa "Waiting For The Dawn", che fra l'altro è anche una delle canzoni più riuscite dell'album; infatti si distingue per la sua varietà stilistica, fra cambi di tempo e addirittura passaggi blues. Seguono due canzoni alquanto anonime come "Let The Thunder Reside" e "Lost In Illusions": la prima è una ballad alquanto melensa che, a parte qualche parte di piano, non dice nulla; la seconda, nonostante sia ultimamente un loro appuntamento fisso ai live, ha la caratteristica di avere delle chitarre troppo compresse e mi è sempre sembrata troppo banalotta. Decisamente meglio con la ritmata e stravagante "Face Of An Angel", in cui finalmente risentiamo il basso di Dennis Ward oltre al fatto che la canzone in questione possiede svariate cose, come delle belle melodie, degli ottimi cori soprattutto nel chorus e un ottimo intermezzo arpeggiato. Ritorniamo finalmente su territori hard rock con "Shattered Prophecy", una canzone decisamente sorprendente con ottimi riff e giri di basso, nonchè cadenzata al punto giusto. Chiude l'album la solare ed atmosferica "Spread Your Wings", fatta di sola chitarra e tastiera. Canzone decente che si salva grazie alla performance di Readman al microfono, non dedito solo ad acuti, ma anche capace di modulare la voce a seconda del ritmo, come era già avvenuto su "Electrified". La versione digipack contiene una bella e riuscitissima cover dei Police saggiamente pink-cream-izzata ossia "Truth Hits Everybody".
Per me "Sonic Dynamite" è un signor album, versatile e decisamente azzeccato in alcuni frangenti, nonostante qualche caduta di tono qua e là (2-3 canzoni circa su 12, quindi una media invidiabile), che li riconferma alla grande e, ribadisco, non era facile dopo Electrified. Un anno e mezzo dopo verrà pubblicato il decisamente inferiore Endagered che evidenzierà alcuni limiti legati alla melodia. Consigliato a tutti e non solo agli amanti dell'hard rock ma anche quelli dell'AOR.
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