Quello che mi appresto a descrivere è un grandissimo gioiello della band che l'ha fatta da padrone nei '70s, dando una grande scossa e una diversa impronta a tutto il mondo musicale. 6 brani inediti, 5 dei quali scritti dall'immenso Syd Barrett e uno ("Paint Box") da Richard Wright. Il tutto per una durata di appena 17 minuti e 41 secondi di bellezza estrema, come solo i Pink Floyd sapevano fare.
Uscito il 17 Novembre 1967 comprende 6 brani inediti mai pubblicati su alcun album registrati tutti in mono. Le prime due tracce sono state prodotte da Joe Boyd, le restanti 4 da Norman Smith.
"Arnold Layne", che apre il disco è un brano abbastanza veloce, caratterizzato da una batteria incalzante e da un testo abbastanza simpatico ("Arnold Layne had a strange hobby
Collecting clothes
Moonshine washing line
They suit him fine
On the wall hung a tall mirror
Distorted view, see through baby blue
Oh, Arnold Layne"), tastiere stile Doors e parti vocali dominanti, con cori e chitarre in pieno, anzi pienssimo stile Pink Floyd.
"Candy and a currant burn" ha nelle parti di chitarra la sua parte migliore, la batteria ricorda un pò lo stile rock'n'roll degli Who. Ci sono anche piccolissimi accenni di assoli. Nella parte finale cominciano a sentirsi degli accenni di psichedelia con distorsioni che caratterizzeranno il sound della band. Testo abbastanza diverso dallo stile di Barrett ("Oooh, don't talk to me
Please just fuck with me
Please you know I'm feeling frail").
In "See Emily Play" basso e tastiere dominano in tutti i 3 minuti del brano. Parti vocali abbastanza omogenee ripsetto al resto del disco, con i consueti cori che imperversano per tutta la durata della canzone. Chitarre vertiginose al top della psichedelia, sembrano un giramento di testa di pochi secondi che ti colpisce e non ti lascia più...invece si tratta solo della magia che sanno regalarci i ragazzotti inglesi. Il basso si contraddistingue anche nella parte finale, infatti è proprio con un semplice e incisivo giro di basso che si conclude la canzone. Forse qui dà il meglio di sè Syd in questi 6 episodi.
"Scarecrow" ha ancora nelle tastiere la sua parte dominante, l'introduzione sembra un galoppo di cavallo, le tastiere fanno venire in mente melodie indiane....
"Apples and oranges" è classico rock'n'roll targato '70s, con chitarre e batteria estremamente martellanti e belle da ascoltare. Voce spesso supportata da un leggero rumore di piatti in sottofondo che ne aumenta l'armonia e la bellezza. Nella parte intermedia emergono dei falsetti estremamente melodici.
"Paint box", l'unico brano non scritto da Barrett, si articola in un bel giro di basso (a tratti molto possente) e parti di tastiera notevolemnte semplici ma di forte impatto. Da sottolineare anche la presenza di chitarra acustica in accompagnamento...il testo ci parla probabilmente di una serata passata in completa allegria ("Last night I had too much to drink
Sitting in a club with so many fools
Playing to rules
Trying to impress but feeling rather empty
I had another drink
Drink - a - drink - a - drink - a - drink")
Insomma...17 minuti di rarità di fattura ecezionale. Da qui si capisce quanto la band sarebbe stata immensa. Tutta la psichedelia è racchiusa in una frase :
" I open the door to an empty room
Then I forget".
Di un altro pianeta.
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