Ennesima, forse inutile, recensione ad un disco dei Pink Floyd.

Dopo PIPER i 5 floyd si ritrovarono ad un passo dalla fine di tutto. I loro ultimi singoli non sfiorarono neanche di poco le classifiche inglesi. "Apples And oranges", a mio parere il brano più geniale di Barrett, non andò bene. E così neanche It would be so nice. Sappiamo tutti che le condizioni di Testamatta favorirono l'ingresso come "quinto" elemento di Gilmour. Fecero qualche concerto (e solo Dio sa quanto un collezionista pagherebbe per ascoltare uno dei 5 concerti fatti dai 5 floyd insieme). Ma poi nessuno si occupò di passare a prendere Syd prima di uno show. Fu la fine. O l'inizio.

Syd andava ad assistere ai concerti dei Floyd giù dal palco, mettendo a disagio il suo amico Gilmour. Aspettava ore alla reception della EMI per essere invitato alle sessioni del nuovo album. Incredibilmente Richard Wright dichiarò che se Syd si fosse ripreso avrebbe lasciato i FLoyd per formare una nuova band con lui. E' bello immaginare le variazioni "epiche" che la storia avrebbe avuto se solo una di queste cose si fosse realizzata. Ma non fu così. E forse è stato meglio.

A Syd furono date tante opportunità per "riprendersi". Fu aiutato, nel pieno della lavorazione di UMMAGUMMA, a realizzare due dischi epocali. Ma non bastò.

In tutto questo caos (compresa la quasi totale sfiducia del produttore Peter Jenner) i Pink FLoyd realizzarono uno dei dischi psichedelici più belli della storia del rock. Secondo solo a Piper. Ma anche su questo si potrebbe dibattere a lungo. Piper è un disco che mostra innocenza e genialità. Saucerful è già un disco maturo.

Nonostante la sua non omogenità.

Dopo l'incredibile "Let there be more light", una delle più belle canzoni psichedeliche di sempre, c'è il primo cedimento. "Remember a day" soffre delle slide-guitar Barrettiane. Incerte sul pianoforte preciso di Wright, sui timpani pre-Pompei di Mason.

"Set controls" apre un nuovo universo ai Floyd. C'era ancora Barrett quando Waters iniziò a farla eseguire dal vivo. Con Syd al basso a fare le parti di Waters. Sul disco il brano apre un nuovo universo nella musica contemporanea. Inventò lo "space-rock" (termine che non amo). Defini la band fino alla nascita di Dark Side. Innumerevoli le esecuzioni dal vivo di questo capolavoro. Unico brano pre-70 ad essere cantato da Waters nei tour del 2000. "SET CONTROLS" sta a Waters quanto "ASTRONOMY DOMINE" sta a Syd.

Segue "CORPORAL CLEGG". Un tentativo di rievocare le atmosfere di PIPER. Bellissima la voce di Gilmour e le parti Hendrixiane di chitarra.

Il brano che da il titolo all'album è un'evoluzione di "SET CONTROLS FOR THE HEART OF THE SUN". Poco da dire. Inutile cercare di capire il confine tra progressive e psichedelia. E' avanguardia pura. In live a Pompei la sua massima espressione.

"SEE SAW" è una canzone malinconica. Sognante. Considerata la canzone più brutta dell'intero catalogo. Personalmente non la penso così. I suoi toni esotici uniti ai cori stile Moody Blues di sottofondo a mio parere fanno sì che il brano sia uno dei capolavori assoluti della stagione acida, giunta ormai al termine.

Sono stato un Barrettiano assoluto. Ho acquistato qualsiasi cosa di Barrett, perfino una corrispondenza con chi lo incontrò di persona. Questo non mi leggittima a dire ciò che è buono di Syd o meno. Ma considero "Jugband Blues" il punto debole dell'album. Un'accozzaglia di suoni ed intuizioni più o meno casuali. Il testo è straordinario. Un vero "addio". Una delle canzoni più dolorose mai composte. Ma musicalmente fuori tema con la maestosità dell'intero album.

Il disco vendette bene. Per fortuna di molti.

 

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