Animals, 1977.
Quest'album non è sicuramente il migliore dei Pink Floyd, ma è secondo me il lavoro che più lascia libero spazio ai vari Gilmour,Wright & Mason come musicisti e dove un arrabbiato quanto deciso Waters sforna dei testi che sembrano delle grida di protesta contro chi fa finta di non sentire.
In quest'album il bassista classifica le persone in tre diverse specie:
- Dogs (Cani); convincente la parte ritmica della chitarra che va in perfetta sintonia con la voce di Gilmour, l'assolo diviso in due parti fa pensare che ci sia qualcosa di buono nelle persone. Il testo della canzone fa riferimento a tutti quei comportamenti da furbo e aprofittatore che assume l'uomo per andare avanti.
- Pigs (Porci); qui Waters prende per il "c*l*", a causa dei loro comportamenti, quelle persone che con il loro potere da rappresentanti d'ufficio non si stancano mai di mangiare e di ingrassare. Per quanto riguarda la musica una bellissima alchemia tra i vari componenti la rende gradevole e un po' disinvolta.
- Sheep (Pecore); le pecore, le prede preferite dai cani, queste sono le protagoniste di questa canzone dove la parte di basso fa rievocare "One Of These Days", canzone sempre in crescendo e forse un po' sottotono confronto alle precedenti ma comunque orecchiabile. Di maggiore interesse sono i testi che fanno riferimento a quell'aria di paura e di subordinazione che contraddistingue le innocue pecore.
Pigs On the Wing è un'unica canzone che viene usata come apertura e come finale dove, in un certo senso lascia un segno di speranza all'ascoltatore.
Molti affermano che questo disco non è dello stesso livello dei precedenti o di The Wall, io credo invece che qui ci siano i veri Pink Floyd, quei Pink Floyd che ormai osannati come maestri del rock psichedelico, danno libero sfogo alle loro genialità anche se in certi momenti le idee musicali non sono particolarmente orecchiabili.
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