SCALETTA: "Shine On You Crazy Diamond", "Raving And Drooling", "You Gotta Be Crazy" (CD2 WISH YOU WERE HERE EXPERIENCE EDITION). "The Dark Side Of The Moon" (TDSOTM EXPERIENCE EDITION), BIS: "Echoes" (BBC ARCHIVES 1974)
Come si può notare dalla scaletta quello che mi accingo a recensie nn è un disco live completo dei Pink Floyd. Si tratta delle registrazioni dal vivo presenti nelle edizioni Experience di DSOTM e WYWH completata da "Echoes" dal Bootleg BBC ARCHIVES del 1974.
Fatta questa premessa necessaria passo ora alla descrizine dello spettacolo.
Registrato all'EMPIRE POOL WEMBLEY di Londra nel novembre del 1974, Il concerto fa parte del cosidetto BRITISH WINTER TOUR , una serie di spettacoli che il gruppo tenne nel inverno di quell'anno in Gran Bretagna.
Come ormai da constudine la band presenta nella prima parte dello show il nuovo materiale, che rappresenta l'ossatura dei dui dischi che verrano. E questo nuove composizioni più ruvide, a tratti tortuose, con liriche di Waters taglienti, segnano il taglio definitivo della Band con il passato psichedelico.
Fin dalle prime, malinconiche note del sintetizzatore di Wright in "Shine on you crazy diamond", i Floyd ci fanno entrare nel loro mondo musicale. Un "pianeta sonico/spaziale" unico, fatto di tensione, continui cambi di umore, emozione e stasi che solo un gruppo come loro possono creare. Lo spettacolo è ipnotizante. "Shine On" prosegue e sembra infinità nella sua bellezza cristallina. Si cambia decisamente umore con "Raving and Drooling". Il basso di Waters è martellante. L'atmosfera creata dal brano e melmosa, tesa. "You Gotta Be Crazy", introdotta da uno splendido arpeggio di chtarra di Gilmour è contrassegnata dai continui cambi di ritmo guidati dallo stesso chitarrista, in uno stato di forma stellare e da un Wright che da il giusto umore e colore alla musica.
Il celeberrimo battito cardiaco e la frase "I'll be mad for fuckin years" ripetuta quasi all'infinito creano lo giusto umore e l'attesa si smorza con l'arrivo degli strumenti che sembrano liberare tutti dalla stasi. Cosi parte "Breathe in the Air". E cosi parte la seconda parte dello spettacolo dove i Pink Floyd eseguono The Dark Side On The Moon nella sua interezza. Il Gruppo è impeccabile ed esegue il disco magificamente, con un suono più aspro rispetto alla versione in studio. Senza soluzione di continuità i 4 ci propongono una "Time" sontuosa dove il celeberrimo assolo spaziale di Gilmour rimpie tutto e tutti e una "Money" energica e molto incisiva. Da brividi la parte centrale del brano con il pubblico che batte le mani mentre la band "gioca" con gli strumenti. "Us and Them" e inafferabile e onirica come mai prima, mentre una coloratissima "Any Colour You Like" ci introduce nel finale di epico "Brain Damage" e "Eclipse". Finito tutto il ciclo di canzoni che compongono DSOTM, il battito cardiaco riprende e il verso finale "there is no dark side of the moon, matter fact it's all dark", unito all'ovazione del pubblico e alle campane chiudono l'epica suite. Ma la serata non finisce quì. Una maestosa e magistrale "Echoes" è il giusto coronamento e la giusta conclusione per un concerto sfavillante che fotografa un gruppo coeso e al massimo del suo splendore artistico/tecnologico e ci fa capire cosa erano i Pink Floyd nei loro anni d'oro.
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