Si può dire che questo disco è l'ultima vera testimonianza della musica "viva" e pulsante dei Pink Floyd. O almeno io lo considero cosi perchè le varie raccolte uscite successivamente: Echoes, The Best Of, il live di The Wall, Is There Anybody Out There?, le trovo operazioni meramente commerciali (c'era bisogno?! mah!) e non appartengono alla storia recente, mentre Pulse si, sebbene siano passati ormai 10 anni dalla sua pubblicazione. Ovviamente un discorso a parte va fatto per la loro (breve) e quanto mai storica apparizione al recente Live 8 a Londra.

Live uscito poco dopo l'ultimo album in studio The Division Bell che, mi duole dirlo, ma non è stato un granchè (eccetto pochi particolari), questo Pulse ha un ottimo valore collezionistico oltre che affettivo e musicale per i fan. La parte inerente la manifattura è ben studiata, veramente carino il booklet completo di parecchie fotografie del tour corrispondente, e la confezione tipica del live "collezionistico", fatta di cartone che nel tempo "invecchia" a furia di usarlo. Sotto questo aspetto però, devo dire la verità, Is There Anybody Out There? è riuscito ancora più accattivante.

Riguardo i contenuti musicali, cosa dire che non sia stato già detto? Ottimo, seppure con un pò di sapore in meno rispetto al passato, ma che ci vuoi fare, all'epoca in cui uscì i Pink Floyd avevano già alle spalle un glorioso passato e ben quasi 30 anni di carriera, e non è certo questa la prova della loro consacrazione artistica. Pulse è un doppio CD, nel primo troviamo grandi successi del gruppo da Shine on You Crazy Diamond, Another Brick in The Wall e perfino Astronomy Domine, più altri pezzi dal già citato The Division Bell. Il secondo CD contiene tutto (e sottolineo tutto) The Dark Side Of Te Moon riproposto in sede live, più Wish You Were Here, Comfortably Numb e Rub Like Hell, che ormai è diventata da alcuni anni a questa parte l'indiscussa canzone con cui concludere i loro concerti. Le versioni riproposte in sede live hanno ovviamente tutte una influenza di modernità (eccetto i pezzi più recenti, che sono praticamente nati cosi) dovuta in parte al fatto che siamo nel 1995 e che i Pink Floyd non sono certo quelli degli anni '70 ed in parte alla ricchezza di arrangiamenti e musicisti che ormai si portano dietro, insieme all'immancabile e mastodontica scenografia che rende unici i loro show, da sempre.

Il live è perfetto, ed anche la video cassetta corrispondente intitolata nello stesso identico modo, (registrata il 20/10/94 all'Earls Court a Londra) regala emozioni non da poco se siete fan affezionati di questi eroi del rock, ad oggi signori di 60 anni. Certo vedere dei video vintage del gruppo ha sicuramente un altro effetto emotivo, ma questo rimane, come dicevo prima, un ottima (ed indiscussa) testimonianza della loro longevità artistica.

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