"Non c'è un lato oscuro della luna, in realtà. Di fatto è tutto oscuro"

1973, dopo il breve periodo con Diamante Pazzo Syd Barrett, i Pink Floyd forgiano degli album sperimentali che saranno per molto tempo delle vere e proprie Bibbie della musica, è un periodo infatti in cui il Fluido Rosa non ha eguali su questo fronte (verrano "sorpassati" anni dopo solo dai Kraftwerk) e l'album che accingono a creare, contemporaneamente all'eccellente "Live At Pompeii", cambierà in modo drastico la visione della musica, sia loro che del mondo intero.

Nessuno avrebbe scommesso su un successo enorme di questo disco (pensate che Clare Torry, la vocalist di The Great Gig In The Sky, fu pagata solamente 30 sterline, per poi avere contratti milionari), eppure i numeri parlano chiaro: 3° album più venduto al mondo, per oltre 700 settimane in classifica e fatto uscire da questa per la norma che mise la rivista Billboard affermando che gli album vecchi di oltre dieci anni dovevano essere esclusi dalle classifiche. Ma cosa rende speciale questo album?

Una cosa è certa, i Pink Floyd hanno fatto lavori migliori rispetto a questo, ma l'impatto scenico (il famoso prisma in copertina) e il tessuto musicale rendono questo disco un monumento e una pietra miliare per qualsiasi fan della psichedelia e della musica in generale. Il tema di fondo è la pazzia, da collegare in parte alla memoria di Barrett, e quale inizio migliore se non il "I've been mad for fucking years" di Speak To Me e il suo battito cardiaco, che si conclude con le grida e la risata maniacale che aprono i battenti a Breathe, vero e proprio inno alla paura di vivere, ma allo stesso tempo di continuare per il raggiungimento di una morte "Tenendoti in equilibrio sull'onda più grossa", segue On The Run che introduce una delle canzoni più belle di sempre, sia a livello musicale che di testo: Time, riflessione sul tempo che passa e sullo spreco di esso (a me ricorda molto Seneca, a voi?) "Sei giovane e la vita è lunga, c'è tempo per ammazzare l'oggi, poi un giorno scopri che ti sei lasciato dietro dieci anni" e dopo tutto questo tempo, si inizia a pensare al Grande Concerto Nel Cielo, che si apre con un pianoforte e la voce di Gerry Driscoll che risponde alla domanda di Mason "Are you frightened of dying?", "E io non ho paura di morire, in qualsiasi momento succederà non m'importa" poi la voce della Torry la fa da padrone sul pianoforte di Rick Wright, in un vero e proprio "orgasmo musicale in Terra" per celebrare un concerto in cielo.

Money, una delle più conosciute in assoluto dei Pink Floyd alla massa, interrompe per pochi minuti questo pathos di pazzia/morte che pervade la prima parte dell'album, il resto sarà follia pura, quindi è inutile parlare delle canzoni singolarmente: Us And Them, Any Color You Like, Brain Damage e infine Eclipse determinano insieme alle canzone precedenti l'avvento a Dei del Rock dei Pink Floyd, ma anche dello stato mentale che dopo il successo di 'Dark Side Of The Moon' verrà sempre meno a Rog Waters, capace poi creare un isolamento forzato, un enorme Muro, in quella notte di Montreal del 1977, un grande Muro capace di influenzare grandi della musica degli anni '90 (Trent Reznor dei NIN con The Fragile ne è un esempio), ma questa è un'altra storia.

P.S. : Da quest'album in poi inizierà, fino a 'The Wall', la struttura ciclica degli album, cioè di introdurre all'inizio della prima e alla fine dell'ultima canzone un qualcosa che produrrà un effetto ciclico all'album, come una storia senza fine, in 'Dark Side Of The Moon' è il battito cardiaco, in 'Wish You Were Here' è la canzone Shine On You Crazy Diamond divisa in due parti, lo stesso per 'Animals (Pigs On The Wing)', per 'The Wall' invece sarà il finale continuato di Outside The Wall nella canzone In The Flesh? Seguita da una frase staccata in due. Non so a cosa serva, ma lo volevo mettere.

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