Non ero ancora nato nel 1973 quando fu pubblicato un LP che aprirà nuove strade e nuovi orizzonti alla musica. Una rivoluzione. È uno di quei dischi che hanno un posto d'onore nella storia della musica. The Dark Side Of The Moon ha segnato il riconoscimento internazionale dei Pink Floyd, è stato innanzitutto un enorme successo commerciale, è il secondo album più venduto della storia (25 milioni di copie), dopo Thriller di Michael Jackson.
Sin dalla copertina si capisce che quetso disco segna una nuova era. In un'epoca, anni '70, dove le copertine dei dischi erano pienissime, pesanti, quasi barocche in un certo senso (v. le copertine di george Clinton, The Parliament ecc.), la copertina di The Dark Side Of The Moon è semplicissima. Essenziale. Un prisma attraversato da un raggio di luce che si decompone (ehm... quà tocchiamo il ramo scientifico... mi scuso per eventuali errori). Qualcosa sta cambiando. Il disco è composto di un'unica traccia (anche se sui cd lo hano diviso in 9 tracce per motivi commerciali), è un continuum, un progetto con un inizio e una fine, un viaggio di 42 minuti 52 secondi. Sarebbe un crimine sentire il disco a pezzetti. Come ogni arte, la musica richiede concessioni e devozione, non si ascolta The Dark Side Of The Moon come si mangia un panino in fretta alla pausa pranzo.
I testi non pretendono di essere particolarmente filosofici. Raccontano di dettagli di tutti i giorni non particolarmente impressionanti, ma che prendono tutta un'altra dimensione con il suono dei Pink floyd. Sembra astratto parlare di "suono", ma è proprio quello che caratterizza questo gruppo, un suono particolare, coinvolgente. La testura della musica è ricca di dettagli, e nello stesso tempo leggera, scorrevole, e crea un ambiente, un'atmosfera attorno a te. forse non è il disco più bello dei Pink Floyd, ma è sicuramente quello che li rappresenta meglio, ed è assolutamente primordiale per ogni persona che ama la musica averlo a casa.
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