PINO DANIELE: BONNE SOIREE' (1987)
Non era facile ricominciare. No, non lo era.
Dopo il disco-testamento "Sciò, Live" Pino Daniele doveva ripartire. Abbandonata la superband di "Vai mò" era ora di guardarsi attorno.
Radunata una nuova truppa Pino ripartì prima nell'85 con il disco "Fery Boat", per la verità passato un pò sotto traccia, ma dove spiccavano nomi illustri quali: Gato Barbieri, Karl Potter e Steve Gadd (solo per citarne alcuni) ma il cambio radicale si avvertì nel 1987 quando sugli scaffali apparve il nuovo disco: "Bonne Soirée".
Anche quì nuova band con Mino Cenelù, Bruno Illiano e su tutti il nome di Mel Collins. Il disco spiazzò tutti: era forse il primo album che creò i primi malumori fra i fans di Pino: questo perchè c'erano novità rispetto allo stile a cui Pino ci aveva abituato.
La prima cosa che risalta è sicuramente la direzione verso cui Pino spinge la sua musica: si sposta verso i paesi arabi e influenza tutto il disco. E' forse la prima volta in carriera che taglia i ponti con il passato. Nel senso che cambia radicalmente il suo stile oramai conosciuto per rinnovarsi e per cercare di avvicinare la sua musica con quella araba.
Inizia il percorso di abbandono del dialetto per testi in italiano dove spiccano però il solito "bilinguismo alla Pino Daniele" cioè la sua arte di mescolare l'italiano/napoletano con l'inglese: nell'album sono molti questi momenti: a partire con la title-track "Bonne soirée", per passare a "Boys in the night", "Scrack" e "Watch out".
L'album è per la maggior parte elettrico ma non mancano momenti acustici come nel caso di "Occhi Grigi" (forse la migliore). Dall'iniziale "Bonne soirèe" l'abum scivola bene proseguendo con l'ispirata "Vita mia" per passare a 2 canzoni un pò leggere ma comunque interessanti "Guardami in face" e "Baccalà". Canzone degna di nota la splendida "Nu poco 'e sentimento" che chiude la prima parte.
Si riparte con "Boys in the night" canzone che vede il duetto con Mel Collins. "Mama e'" "Aria" "Scrack" rappresentano le massime espressioni di questo progetto: infatti in queste tre canzoni si sente l'influenza del suono arabo. E' il momento del "classico"alla Pino Daniele: lui e la sua chitarra partoriscono la migliore esecuzione del disco sia per il testo che per la musica: "Occhi grigi". Chiude il disco "Watch out" altro esempio di abilità nel mescolare le varie lingue e farle stare bene insieme: infatti in questo album vengono cantate canzoni in napoletano, italiano, francese e inglese con sottofondo di musiche arabe!!
Un progetto ambizioso, dove c'era solo da perdere. Pino veniva da un ciclo di successi e consensi popolari e internazionali, ma a lui non bastò: voleva continuare a cambiare il panorama musicale italiano e dopo esserci riuscito con i primi 5 album (dall'acerbo "Terra Mia" al perfetto "Bella 'Mbriana) voleva spostarsi all'estero e stava per incominciare..
Purtroppo il disco non ebbe la fortuna che sperò, infatti il disco bisogna ascoltarlo piu' volte per apprezzarlo, non è da impatto al primo ascolto e questo influì molto sul giudizio popolare.
Progetto che Pino non ha abbandonato del tutto nel corso dei successivi anni, infatti è del 2001 "Medina" che ripropone di nuovo temi in stile arabeggianti: questo è stato accolto favorevolmente dal pubblico e critica ma che personalmente condanno per l'aggiunta di canzoni troppo commerciali per trainare il disco, ma questo è il Pino Daniele di oggi e questo è un altro discorso.
Voto a Pino Daniele: 8 (sia per il disco che per il coraggio di quegli anni).
Gab.
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