L'esercito francese è in ritirata! Napoleone è sconfitto! La madrepatria Russia ha scacciato lo straniero invasor.
Tale evento deve essere immortalato e tramandato alle generazioni future. I posteri devono conoscere la grandiosità di ciò che accaduto.
È il 1880 e la russia zarista vuole ricordare la sanguinosa vittoria riportata sull'esercito napoleonico. Una vittoria sofferta, perché segnata da numerose perdite e dall'incendio di Mosca del 1812. In qualità di monumento principale agli eroi della Guerra Patriottica 1812 a Mosca fu costruita la Basilica di Cristo Salvatore la cui benedizione era in programma nel 1882, anno in cui erano attese le solennità non solo in occasione del 70 anniversario della Vittoria su Napoleone, ma anche dell'anniversario dell'incoronazione dell'Imperatore Alexander II. In anticipo fu formata la commissione celebrativa in cui entrarono a farne parte noti esponenti della cultura russa tra cui anche Pyotr Il'yich Tchaikovsky cui fu proposto di scrivere qualche cosa per orchestra o per coro, optando per qualsiasi dei tre avvenimenti significativi: benedizione della Basilica di Cristo Salvatore, anniversario della Vittoria nella Guerra Patriottica ed anniversario dell'incoronazione dell'Imperatore Alexander II.
Tchaikovsky preferisce il "tema militare", ossia la vittoria nella guerra patriottica e in appena pochi giorni compone l'"Ouverture 1812".

L'opera è maestosa: i tratti caratteristici sono l'immensa solennità e di un alto spirito patriottico, tanto che questa composizione può essere fatta proprio da tutti i popoli. È l'inno della vittoria. Un'aria di Romanticismo impregna questo lavoro. Tchaikosvky è l'unico che riesce a disegnare queste atmosfere epiche. Anche il novello ascoltatore capisce che questa è la mano del compositore russo.
Tecnicamente l'opera (la n.49, per la cronaca) rientra nella branca della musica a programma e descrive perfettamente le fasi principali del conflitto. È questa la grandiosità dell'Ouverture: riuscire a descrivere con tale perfezione, con la sola musica e senza l'utilizzo delle parole, un evento storico di primaria importanza per la Russia. Ciò che fa Tchaikosvky non l'avrebbe potuto fare nessun scrittore, nessun pittore, nessun altro artista se non lui, il Romantico di Votkinsk.


La composizione ha una durata media di 15-17 minuti ed è eseguita da un'orchestra con tutti i suoi effettivi. L'inizio è calmo ma imponente: un coro accompagnato da un organo da chiesa declama la dichiarazione di guerra in Russia e successivamente canta la vittoria della stessa nel conflitto.
La parte strumentale, invece, ripercorre gli eventi salienti: l'avanzata dei francesi è rappresentata con un tema Allegro che riprende (grazie all'utilizzo dei corni) il tema della "Marsigliese", l'inno nazionale transalpino. È anche il momento della conquista di Mosca nel settembre del 1812.
Cambio di tempo e si passa a un Andante Sostenuto, il quale riflette, utilizzando melodie tipiche della musica folk russa, la susseguente vittoria dell'armata dello Zar e la cacciata di Napoleone, che mestamente si ritira, con il suo esercito falcidiato dalle sanguinose perdite, dalla Russia.
Ecco, dunque, che la musica ritorna solenne e impetuosa, l'intera orchestra celebra la liberazione e la vittoria militare con il suono delle campane e dei cannoni, prima di prepararsi al finale in crescendo, nel quale si può sentire ora, l'inno nazionale russo, l'inno dei vincitori.
L'ultima parte rappresenta la perfezione della composizione classica, la maestosità della stessa, il manifesto perfetto del Romanticismo in particolare, e della musica in generale. In essa racchiude un universo di valori e sentimenti: dal patriottismo alla gioia per la liberazione.
La marcia finale, tra i cannoni e le campane, chiude questa splendida opera. Io ringrazio per queste emozioni uniche il genio di Pyotr Il'yich Tchaikovsky.

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