Se c'è una cosa che mi ha sempre colpito della musica di Tchaikovsky, è la costante sensazione che non riuscisse a comunicare ciò che voleva attraverso la sua musica. Le sue sinfonie sono spesso un misto tra visioni confuse e temi ripetuti fino all'ossessione, come se cercassero disperatamente di farti capire qualcosa di terribilmente angoscioso. È con uno di questi temi che inizia la sinfonia: un tema asciutto, quasi una sola nota ribattuta, ma di una carica emotiva sconvolgente. Questa sensazione di angoscia e di incompiutezza è resa incredibilmente bene nel passaggio al secondo tema: c'è un'esitazione, continua a ripetere le prime due note senza concludere. Alla fine, svolge il tema: un valzer cadaverico, cupo come la maggior parte della sinfonia. I pochi momenti dolci sono pacati di malinconia, come il tema del secondo movimento (Tchaikovsky ha detto che la suggestione, in questo caso, era il ricordo della gioventù), o esplosioni che esauriscono subito il loro impulso.

Per la versione, ho un cd di un certo Rozhdestvensky, che non avevo mai sentito prima, ma che adoro particolarmente

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