Anni fa mi recai dal mio negoziante di musica preferito e mi imbattei quasi casualmente in un disco intitolato "Do Dallas". Pur sapendo della produzione di Albini, non conoscevo assolutamente nulla di questi Mclusky. Mentre lo sentii il cuore iniziò a martellare, seguendo le potenti pulsazioni emanate da quel dischetto che in mezz'ora sintetizzava al meglio l'irruenza e la forza dirompente del rock, attualizzando la formula noise di inizio anni '90 con armonie traballanti e pericolosamente in bilico tra allucinazione e follia.

Capita raramente la magia di potersi imbattere nuovamente in un album dallo stesso impatto, ma questo "King Of Jeans" rischia di avvicinarsi pericolosamente (leggete attentamente queste due parole prima di scannarmi). Parlo dei Mclusky perchè i Pissed Jeans hanno sicuramente dei punti in comune con la band di Cardiff: un amore sviscerato per le produzioni Amphetamine Reptile, l'ascolto ripetuto dei Jesus Lizard, una produzione che risalta la sezione ritmica e la distortissima chitarra.

Ci sono però sostanziali differenze che tra le due band. i Pissed Jeans non cercano di evolvere verso soluzioni più attuali, anzi si immergono completamente in un grunge punk che fa da sottofondo alle declamazioni DavidYowiane di Matt Korvette.

Se negli anni '80 i Flipper non si divertivano particolarmente a San Francisco, il corrispettivo trasposto nei 2000 lo possiamo rintracciare in quella Allentown dalla quale proviene questo quartetto.

Prendiamo il trittico classico del rock, ovvero chitarra-basso-batteria. Poi cerchiamo di fare imparare a questi ragazzotti scazzati la discografia dei Jesus Lizard, qualcosa dei Black Flag (tipo da "My War" in avanti), qualche pezzo di "In Utero" e una spruzzatina di "Generic Flipper". Misceliamo il tutto e rinchiudiamo il gruppo in una stanza per qualche giorno, cercando di fargli comporre più pezzi possibili promettendo al gruppo un bel contratto sotto Sub Pop.

Il risultato non si discosterà molto da "King Of Jeans", seguito del brillante "Hope For Men". Hai voglia di gridare come un indemoniato mentre cerchi di buttare la televisione dalla finestra? Fallo mentre ascolti "False Jesii Part 2". Non ti ricordi più le bordate dei Germs perchè è da tempo che non ti riascolti più il loro album? "Dream Smothered" potrebbe rispolverarti la memoria.Quanto ti mancano i Nirvana più incazzati? Se la risposta è poco, fottiti. Se invece è molto, con "Human Upskirt", "Lip Ring" e "Dominate Yourself" ti mancheranno ancora di più. Ti piace perderti nelle sonorità claustrofobiche melvinsiane? Con "Spent" potrai iniziare una nuova catarsi. Il resto del disco si mantiene su ottimi livelli, senza nessun calo di tensione e soprattutto senza un minuto di qualcosa che possa anche solo vagamente avvicinarsi al pop.

Qualcuno di voi potrà farmi notare quanto siano derivativi, qualcun altro reputerà questo disco un passo indietro rispetto al precedente, altri ancora quanto non si discostino da un genere ch ha già dato molto più di dieci anni fa. Per quanto mi riguarda invece questo disco è ben riuscito, ottimamente prodotto e incazzoso quanto basta per entusiasmarmi. Soggettivamente alzo la paletta dei voti: 4.5, bravi bravi.

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