Nelle mie tante recensioni scritte ho quasi sempre cercato di dare giudizi assolutamente positivi agli album trattati; oggi invece andrò oltre questa mia caratteristica perchè mi occuperò di un lavoro che dal lontano 1994, anno della sua pubblicazione, mi ha sempre fatto "cagare". Ed è forse strano che ho deciso di scrivere di tale obbrobrio nella mattinata natalizia; ma anche le festività mi stanno piuttosto sui maroni ed allora il cerchio quadra.
Già l'insignificante copertina non aiuta; quei nomi scritti a caratteri cubitali con totale freddezza sono già indice di un lavoro svogliato, che mi ha fatto disinnamorare d'improvviso dei Pitchshifter; band che nei primi lavori di cupissimo Industrial-Death, con una buona dose di sprezzante elettronica infilata nello scorrere dei brani, aveva molto ben deliziato i miei padiglioni auricolari.
In pratica in questo lavoro avviene quanto segue: la band inglese, capitanata dai fratellli Clayden, riprende in mano alcuni brani pubblicati in precedenza sottoponendoli ad una abbondante iniezione di elettronica, di assortiti (quanto discutibili) campionamenti, remixandoli a proprio piacimento con risultati del tutto scadenti. Tre brani vengono poi affidati al lavoro di smembramento e rifacimento di Biohazard, Therapy? e Gunshot.
In quegli anni novanta per un certo periodo è andata di moda questa voglia di elettronica, di dub e molte band estreme hanno fatto la stessa cosa, con risultati in alcuni casi (si prenda ad esempio Godflesh e Fear Factory) eccellenti. Ma un conto è poter contare sulla genialità di Justin Broadrick della "Carne di Dio", ed allora il risultato non può essere che positivo; quando invece i remix passano nelle mani di persone che hanno ben poca dimestichezza e competenza in ambito elettronico, è assai facile tirar fuori dal cilindro delle vere e proprie schifezze.
Ad essere sinceri i quattro brani rielaborati dai Pitchshifter, che sono ovviamente anche gli autori originali, contengono qualche brillante spunto, come avviene nella violentissima "NCM" che sembra un drogatissimo incrocio tra i Ministry di Psalm 69 (minuto di raccoglimento personale per celebrare la sconquassante brutalità di questo pilastro musicale) e l'alienante ripetitività dei riff di chitarra dei primordiali Godflesh.
Per il resto "aria fritta" per non dire di peggio.
Ascoltatevi l'abominio dub-hip hop-rap di "Triad" che viene riciclato, con esiti davvero penosi, da quei cazzari dei Gunshot.
Non fanno di meglio i Biohazard (ma che ci azzecca il loro oscuro Hardcore di scuola Newyorkese con l'elettronica mi chiedo...) ed i Therapy? che sono lontanissimi parenti del loro disco Troublegum pubblicato all'inizio del 1994. Irriconoscibili e fuori da ogni logica.
Concludendo un lavoro che ho riascoltato in questa occasione dopo anni...e complice le libagioni della notte natalizia ho dovuto alla fine ritirarmi per qualche minuto nel bagno di casa. Per fare cosa lascio all'altrui immaginazione.
Passate oltre, lasciate perdere; nulla di buono vi perderete. Fidatevi dello "Sminuzzatore di Testicoli".
Diabolos Rising 666.
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