I Pixies sono una delle band più eclettiche del panorama anni 80. Sicuramente il loro sound trae ispirazione dal garage anni 60 (Troggs, Sonics, Paul Revere...) ma il quartetto di Boston riesce abilmente a rielaborare il tutto attraverso le ideologie New Wave e la violenza hardcore.
Il processo stilistico che aveva preso inizio sul precedente Surfer Rosa giunge qui ad una forma musicale forse meno istintiva ma sicuramente più compiuta.
L'album inizia su giro di basso incalzante e chitarre deflagranti che riportano ai Joy Division ma dopo pochi secondi ci si rende conto che i Pixies hanno tanto di personale da esprimere. Da Debaser a Tame, da Wave Of Mutilation a Here Comes Your Man e da Mr Grieves a La La Love You i Pixies ci fanno assaporare una miscela di grezze armonie vocali (quelle che pochi anni dopo venderanno milioni di copie con Kurt Cobain) e schizofrenie chitarristiche che ha un sapore nuovo rispetto al rock antecedente.
I Pixies giocano saltando fra le armonie pop di La La Love You , il surf rock di Here Comes Your Man e l'hardcore pre-post(rock) di Tame, l'approcio alle canzoni non è mai serio ma è comunque innocentemente sperimentale: i Pixies stavano cambiando le coordinate del garage secondo una maniera musicale che avrebbe influenzato enormemente il decennio seguente.
L'album è trascinante per chi è abituato ai suoni ruvidi e martellanti del rock, quasi inascoltabile per chi la domenica pomeriggio guarda CD Live!
Gli album migliori dei Pixies sono sicuramente i primi tre: l' EP Come On Pilgrim, Surfer Rosa e Debaser; con quest'ultimo però la band Bostoniana prende il diploma di maturità senza perdere un grammo della rabbia adolescenziale dei due precedenti ed incollando l'ascoltatore alla cassa.
Prorompente!
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