Secondo voi quali sono gli attacchi più da "colpo al cuore" della storia del Rock? Per quanto riguarda gli anni '90, il mio podio personale è occupato dal riff nervoso e disperato di Smells Like Teen Spirits e dal caos surreale dei turbinii di feedback di Only Shallow.

Il primo posto se lo becca DeBaser.

Kim Deal parte decisa con il giro di basso perfetto, seguito da un riff carico e potente e da un testo alquanto criptico (as ever) strillato dalla voce degenerata di Frank Black. E' irresistibile, ragazzi. E' già classe. E siamo solo al primo pezzo.

Tempo di godersi il Punk agosciante e sgangherato di Tame, letteralmente ruggita da Frank, che siamo già al Secondo Capolavoro: Wave Of Mutilation. Pop rumoroso e illuminato con una melodia killer.

Seguono l'andamento ipnotico e minaccioso di I Bleed, l'adorabile Here Comes Your Man, ballata molto '60, tra il Surf e il Pop di alto livello di quel periodo (Beatles, Beach Boys, ok, ci siamo capiti) e la nervosa Dead: chitarre distorte e dissonanti che nel ritornello cambiano completamente registro e si trasformano in un riff festaiolo.

E' passato un quarto d'ora da quando abbiamo messo il disco nello stereo.

Terzo Capolavoro. Aka Monkey Gone To Heaven.

Tre accordi in croce, basso sempre in risalto, sporadica comparsa di archi. Tutto qui. Frank non canta. Recita i versi. Evocativi, malinconici, criptici. Tre accordi intensi come non mai.

(Belli i versi finali riguardo l'uomo che è 5, il diavolo che è 6 e via dicendo che, a qualsiasi cosa si riferiscano, suonano convincenti.)

Subito dopo si torna alle composizioni sbilenche e molto Arty tipicamente Pixies Style. Ci sono Mr. Grieves, tra Ska e Psychobilly e la furiosa Crackity Jones. Schizofrenia pura. Puro stile Cramps.

La La Love You. passo falso. Sorvoliamo.

Dopo N. 13 Baby e There Goes My Gun, ecco la ballata da infarto Hey. Melodia strappalacrime, chitarra e basso super eleganti e versi intensissimi. "Must be a devil between us or whores in my head... We're chained".

I Pixies, a mezz'ora dall'attacco, si preparano all'uscita di scena.

Silver, nenia Country con tanto di chitarra slide e cantato alienato è magnetica, bella, ma posta in chiusura lascierebbe un po' l'amaro in bocca. E a Frank & Company, ovviamente, non passerebbe neanche per l'anticamera del cervello di deluderci. Devono chiudere con stile. Esattamente come hanno iniziato.

Gouge Away è l'urlo definitivo, sgraziato, straziante.

Liberatorio.

Devastante.

Brani distorti, mezzi sghembi, deformati, spigolosi, abrasivi. Talmente belli che mi viene voglia di impararmi a memoria ogni singolo strumento.

"Il confine tra genialità e follia è molto sottile."

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