Ovvero, il mondo guardato attraverso uno specchio deformante.

Ormai gli attacchi isterici dei Pixies non hanno più su di me quell'effetto straniante che mi aveva catapultato nel loro mondo surreale un pò di anni fa; ma non perchè non li apprezzi più, tutt'altro: io credo che semplicemente ormai facciano parte del mio modo di sentire e vedere le cose.

Prendete "The Sad Punk", per esempio; qualsiasi normale essere umano penserebbe: "ma che cazzo è questa roba che inizia rallentata e inquietante, continua sfiorando hardcore e metal, per passare poi ad un pop che "tanto gentile e tanto onesto pare" e finire con l'hardcore e metal di prima ma rallentato?". A me invece sembra tutto così normale e coerente.. Ora non so se lo schizofrenico paranoico sono io, o lo è il mondo che mi circonda: il punto è che comunque preferisco prima rintanarmi nella loro follia e poi uscire di casa, piuttosto che affrontare da persona "normale" ciò che sto osservando dalla finestra di casa mia in questo momento mentre ascolto i "Folletti".

E allora mi tuffo nella schizofrenia di "Planet of Sound", nelle irresistibili "Head On" e "Palace of the Brine", nelle emozionanti "Bird Dream of the Olympus Mons" e "Motorway to Roswell", nelle indefinibili "Space (I Believe In)" e "Subbacultcha". Mi tuffo in questa centrifuga di noise, punk, rock. E pop.

Chiudo gli occhi e li apro in un'altra realtà: non che sia una realtà rassicurante eh?! Però indubbiamente migliore di questa.

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