Secondo album dopo l’esordio omonimo “Placebo” del 1996 , la band Britannica capitanata da Brian Molko sforna un disco meno grezzo del precedente , presentando certamente un sound più maturo. La formula musicale proposta definisce la base strutturale per i dischi che saranno pubblicati successivamente, andando a creare lo stile placebo (una miscela di punk rock, post grunge, brit pop. Elettronica e glam).
Il disco è costituito da 12 tracce dalla struttura semplice e dalla breve durata. La voce di Molko va a definire il vero punto di forza del gruppo, caratterizzandosi per una marcata poliedricità: eterea, soffusa in alcuni brani, rabbiosa e aggressiva in altri, cattura l’ascoltatore portandolo nel personale mondo tardoadolescenziale del frontman fatto di storie d’amore impossibili, alcol, droga, autodistruzione e pratiche sessuali perverse. Nel complesso l’album si mostra estremamente variegato e disomogeneo: si passa dal rock elettronico del singolo di lancio “Pure Morning”, al punk aggressivo di “Brick Shithouse”…., alla dolce e struggente ballata “Without you i’m nothing” sino al tormentone pop rock “Every you and every me”. Successo commerciale ben accettato dalla critica del tempo “without you i’m nothing” è oggettivamente un bel disco della scena british rock anni 90 che pur non emergendo per innovatività o particolari spunti tecnici ha la capacità di colpire l’ascoltatore a livello emotivo. Poi, beh, i gusti son gusti, ma questa è un’altra storia…
Voto 7\10.
Il recensore: Federico D’Alessio
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