Platitude "Silence Speaks"
Metal Heaven - 2006, Power/Prog
AL NORD E' FICO
Si dice che la Svezia sia un gran bel posto. Tutte le ragazze nello stereotipo comune sono gnocche con capelli biondi naturali e occhioni azzurri da far girare la testa e poco importa se non è proprio esattamente così. Poi la Scandinavia attira perché è situata in un posto che, nell'immaginario collettivo, è considerato puro ed incontaminato: per molti versi selvaggio, ma al contempo "avanti" dal punto di vista economico, per previdenza sociale, sistema sanitario all'avanguardia e posizione paritaria delle donne. La gente vive a lungo: magari si conserverà meglio con il freddo che contraddistingue questa landa del profondo nord; ma in fondo se si stiamo a Stoccolma siamo ad un paio di sputi dalla Danimarca con la quale la nostra cara Svezia è collegata da un ponte sul mare lungo una trentina di chilometri. La Scandinavia poi dal punto di vista musicale ha sfornato tantissime formazioni di talento. Generalizzando, (e saltando la Danimarca), la Norvegia con i suoi fiordi "leggerissimamente" sperduti ed isolati, è la più cattiva delle sorelle essendo dedita in gran parte al black metal più estremo e pesante. La Finlandia invece è più leggera, lasciva e melodica portando in alto i colori del power metal, mentre la Svezia ha tinte più rockeggianti e glam. Sia ben inteso che si tratta di generalizzazioni...
PLATITUDE
Oggi voglio portarvi a fare un giro proprio quassù per parlarvi di una band emergente che conosceranno in quattro gatti dedita ad un hard rock progressivo. "Silence Speaks" è il terzo album, datato 2006, dei Platitude. P-L-A-T-I-T-U-D-E. Non vi dice proprio niente eh? Deserto dei Gobi? Il cervello di Homer Simpson? Il sole in questa giornata??? Pazienza: si può porre rimedio.
Stento ancora a credere che questi ragazzi abbiano da pochissimo passato la ventina in quanto a livello compositivo sono estremamente maturi e competitivi. Guidati dalla voce piacevolmente ruvida e camaleontica di Erik Blomkvist i nostri se ne escono con un disco non perfetto, ma affascinante. Riff anche molto ruvidi e decisi convivono con un uso fitto di tastiere per mid tempo dalle tinte oscure, che quasi mai esplodono in soliti crescendo, ma si sviluppano sui binari originali di una costante ricerca della melodia migliore senza mai scadere nel pacchiano e nel ripetitivo. Brani come "Falling Down" e "Tell The Truth" sanno coniugare affascinanti e forti tinte metalliche con break eleganti e riflessivi che mantengono alta, molto alta, l'attenzione grazie ad un sapiente uso delle backing vocals e delle variazioni di tempo.
Il lato più progressivo si svela in "Fear (It's Over Now)", mentre quello più facile nella hit dai tempi sostenuti di "Don't Be Afraid". Una proposta quindi estremamente matura capace di soddisfare i palati più raffinati degli hardrockers melodici che non vogliono perire di noia di fronte ai soliti stereotipi. In molti casi, quando sarebbe lecito aspettarsi un assolo, arriva pronto a spiazzarci un break o una ripartenza e questo non è poco. "You" ad esempio, che mette il sigillo sul lavoro, è da questo punto di vista semplicemente sorprendente. 7 minuti di rock progressivo di altissima fattura tra controtempi, assoli per nulla veloci ma originali e spiazzanti supportati da un cantato estremamente vario che mostra un'estensione di tutto rispetto ed una capacità di sapere usare toni alti, bassi e alternare un timbro pulito ad uno sporco con facilità disarmante.
CONCLUSIONE
Questa recensione la dedico a Marco che mi ha fatto conoscere questa band sconosciuta e spero vivamente che qualcuno possa trarre giovamento da quanto scritto. Personalmente ritengo sia estremamente appagante la sensazione di scoprire una formazione verde e di talento e spero la possiate provare anche voi con questa segnalazione.
I. Tell The Truth
II. Nobody's Hero
III. Silence Speaks
IV. Empty Inside
V. Fear (It's Over)
VI. Don't Be Afraid
VII. Falling Down
VIII. After The Storm
IX. Walk With Me
X. You.
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