Pink cresce, e cresce sempre meglio.

Già dagli esordi dimostrava di non avere nulla a che spartire con le varie Britney Spears, ne per qualità artistiche ne per personalità. Certo erano presenti scorie del teen-pop allora imperante, alcune acerbità musicale: fortunatamente con questo lavoro sono quasi del tutto bandite.

Vari sono i temi presenti all'interno dell'album: il primo è l'attacco alle figurine femminile sciatte e incapaci di fare alcunchè, che purtroppo inondano i media di massa occidentali (Paris Hilton in testa, che ahinoi nel frattempo ha inciso -!che parolone- un album ) esposto nel singolo di lancio "Stupid girls".

Andando avanti Pink inizia un discorso intimistico su stessa, un percorso di auto inchiesta su chi sia diventata, sugli effetti del denaro sulla sua vita, fino all'esperienza paterna durante la guerra del vietnam. Riesce ad infilarci anche una protesta a Bush sotto forma di lettera aperta al presidente da parte di una cittadina. Insomma tanto è il materiale, che però è gestito bene, molto bene, trovando una gradevole armonia durante lo scorrere delle tracce.

Una caratteristica del disco a livello tematico è come Pink riesca a essere talvolta debordante, grazie all'accostamento di aspetti intimistici e delicati ad aspetti più politici e sociali o ancora alla sfera sessuale (splendido il brano sulla masturbazione femminile, vista come atto liberatorio). A livello musicale l'album è un gradevolissimo album pop, che si lascia volentieri influenzare dal pop-rock contemporaneo, dando vita a ballatone memorabili (Who knew) o pezzi più duri (U + ur hand, e qui il riferimento è alla masturbazione maschile, che Pink indica come unica strada agli uomini che vogliano prevaricare su di lei), passando ad accenni dance ('Cuz I can) per brani lenti e dolcissimi (Dear Mr President) o il brano cantato insieme al padre sulla guerra del Vietnam (I have seen the rain). Un insieme stilistico vario, che arricchisce di molto l'album.

Il successo non è grandissimo, ma Pink non sembra essere una di quelle che lo abbia troppo inseguito, ma piuttosto un'ottima musicista che fa buoni live, suona sempre meglio la chitarra e vede il suo airplay su mtv diminuire, perdendo così buona parte del suo pubblico giovane per guadagnarne di adulto.

A buon titolo "I'm not dead" è il miglior album pop del 2006 e Pink è inequivocabilmente maturata.

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