Cor-Crane Secret (1992) è il debutto dei Polvo, solida band indie rock nata due anni prima a Chapel Hill (North Carolina).
Il loro suono è fatto di intricate trame strumentali, strutture non usuali, sperimentazioni noise e di un senso della melodia completamente fuori dagli schemi.

In tutto questo si mettono in luce le chitarre di Ash Bowie (anche cantante) e Dave Brylawski, capaci di suonare tese e nervose (ma mai rabbiose), quanto di perdersi in accordi più dilatati che ricordano qualcosa della psichedelia dei ’60. Tanto trasandati quanto sofisticati questi due chitarristi formeranno una delle accoppiate più affiatate del periodo. La sezione ritmica, formata da Steve Popson (basso) e Eddie Watkins (batteria), è sempre agile e in movimento e asseconda i due leader con efficacia. La voce invece fa un po’ da contraltare, essendo quasi sempre in secondo piano, distante e vagamente melodica, con qualche somiglianza a quelle dei My Bloody Valentine.

Vibracobra, la canzone di apertura, è subito una delle migliori del disco, con una chitarra “tremolante” che fornisce al pezzo un tono onirico e trascendente. In Kalgon, primo fra i pezzi strumentali, Bowie e Brylawski possono esprimersi liberamente tessendo melodie oblique e irregolari.
Can I Ride è energia pura, con chitarre secche e spigolose e strappi ritmici che rendono il pezzo travolgente.
Sense of It e Channel Changer sono più ortodosse anche se presentano le loro caratteristiche timbriche anomale.
Benché i riferimenti siano chiari (soprattutto Sonic Youth, d’altra parte un confronto quasi obbligato nell’indie rock chitarristico), i Polvo mantengono una loro identità ben definita grazie alle sonorità orientali che pervadono Bend or Break e la strumentale Duped.
Tutte le altre tracce non fanno che confermare le doti di questo quartetto, forse l’unico difetto e’ dato dalla produzione un po’ troppo lo-fi.
Nonostante questo sia un gran debutto i Polvo si perfezioneranno ulteriormente con le uscite successive, dove il loro suono diventera’ ancora piu’ personale. Un capolavoro minore dell’indie rock.

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