Sono passati 7 anni dall’ultimo concerto dei Pooh e la curiosità per vedere il rientro di questo gruppo storico, da parte mia, era abbastanza alta.

Dopo la comparsata a Sanremo mi erano presi i bordoni perché vedere Facchinetti arrancare nei suoi tipici vocalizzi “ua uo ue” mi aveva fatto accapponare la pelle (vero che ha quasi 80 anni ma le canzoni si possono anche abbassare di tonalità).

Insomma, all’inizio non sapevo cosa aspettarmi nel vedere questo concerto perché mal sopportavo la non presenza di Stefano d’Orazio (RIP) ma soprattutto odiavo la presenza di Riccardo Fogli che secondo me non ci incastra niente con il gruppo visto la sua risicata permanenza.

Dico subito di non aver visto il concerto presso San Siro (luogo del concerto) ma attraverso il canale tv RTL102.5 che ha trasmesso integralmente il concerto in diretta.

Allora…il concerto è stata una piacevole e inaspettata sorpresa.

Iniziato con 20 minuti di ritardo, è durato la bellezza di 3 ore e 20 minuti.

Il palco era bello grande con sfondi video e di luci minimali ma davvero fatti bene.

La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la scaletta perché finalmente non c’è stata la classica scaletta alla Pooh di solo classici ma sono stati toccati brani davvero poco sentiti e da tanto tempo non più suonati (solo per citarne qualcuno: Grandi speranze, Lettera da Berlino est, Dall’altra parte, Tu dov’eri, Orient express, Ali per guardare occhi per volare).

L’altra cosa che mi è piaciuta è stata la presenza di un quartetto d’archi, di un quartetto di fiati e di un coro che di tanto in tanto compariva in scena.

Molto belle le tante suite musicali che hanno fatto durante la serata: (citandone alcune) da “dove comincia il sole” a “parsifal” a “il tempo, una donna, la città” che hanno davvero impreziosito le doti musicali dei Pooh.

Bravissimo Phil Mer alla batteria che ha tenuto testa agli altri componenti del gruppo.

Molte altre le cose positive: dagli assoli di chitarra di Dodi Battaglia che si è davvero scatenato in questo concerto dimostrando di essere uno dei più bravi chitarristi italiani, dalla riproduzione a 50 anni di distanza di 4 brani tratti dal favoloso album Parsifal che sono stati suonati uno dietro l’altro, alla presenza di Riccardo Fogli moooooooooolto risicata dove sul palco non è stato presente per più di 30 minuti facendogli fare (come giusto che sia) il compitino essendo stato fuori dal palco durante i grandi successi post 1972 (anno della sua uscita dal gruppo).

Bello l’omaggio a Stefano d’Orazio (ricordato più volte durante il concerto insieme a Valerio Negrini) che ha cantato e suonato “virtualmente” il brano Dimmi di sì con il gruppo che lo accompagnava sul palco.

Le note negative ci sono state e fra tutte la voce di Facchinetti che ogni tanto stentava e non poco a fatica nel riproporre le canzoni (Red Canzian e Dodi Battaglia invece in grande spolvero vocale).

Altra nota negativa la presenza de Il Volo che arrivati troppo tardi (verso la fine del concerto) hanno cantato insieme al gruppo “Uomini soli” ma si poteva anche fare a meno di chiamarli in scena.

Insomma, i Pooh possono più o meno piacere però gli va dato atto di essere bravi e di riuscire nel tempo a tenere testa a tanti bimbi minchia di adesso ….voglio vedere fra 50 anni quanti di questi che adesso mietono successi saranno conosciuti fra 50 anni e quanto riuscirebbero a stare su un palco per oltre 3 ore.

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