Nooo... la psichedelia in Italia??? Aspetta aspetta... ma come può essere? E chi sarebbero questi pazzi? Sicuramente saranno dei mostri, gente osannata da tutto il Mondo, un gruppo con le palle... e invece.

Ad essere sincero, non ho mai capito il perché di tutta la merda lanciata a palettate contro i Pooh. Boh.

Comunque, siamo nel 1976 e in Italia c'è fermento - in ritardo, come al solito. Non siamo ancora arrivati alla rivoluzione Punk, ovviamente, e così ci si guarda indietro. Indietro a quando forse si era tutti un po' più felici, perché non si pensava alla vita di tutti i giorni... a quando bastava un raduno di tre giorni per dare vita al più grande evento sociale/musicale mai capitato (Io sono il vento e quel giorno ero là)... a quando la musica - e sembra folle dirlo oggi - poteva davvero cambiare il mondo.

Certamente di cambiare il mondo non gliene poteva fregare poi tanto ai Pooh nel '76. Forse volevano cambiare solo il loro conto in banca, chissà. Ma per intanto avevano pensato che si poteva vendere anche cercando di fare buona musica, lontana dai canoni progressivi che avevano affollato i dischi precedenti.
Insomma, c'è poco da dire: D'Orazio suona che sembra Keith Moon, Facchinetti canta ispirato come non era stato mai fino allora, i plettri di Canzian e Battaglia... beh, fanno il resto. Si parla di zingari, puttane, omosessuali, dolci fiabe che evaporano da una nube di LSD ("Storia di una lacrima"). Man mano che si ascolta si prende il volo, si passa sopra l'America, le torri di Creta e Roma, si ascolta la storia di un uomo che forse è Gesù, ma forse no, perché era poi uguale a noi.

Non credo di poter dire molto altro; chi odia i Pooh forse non cambierà parere con queste due righe, ma provate almeno a porgere i vostri padiglioni a questa manciata di canzoni. "Gitano", "Uno Straniero venuto dal tempo", "Tra la stazione e le stelle" sono lì, pronte a prendervi a portarvi dove nemmeno pensate.

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