Ho aspettato che il mio cuore fosse pronto, per recensire un disco come questo.

Poi, finalmente, mi sono sentito lo spirito adeguato a farlo… ed eccoci qua, tornati nel 1975 con il nostro Giancarlo Lucariello;

il quale si preparò a sfornare, assieme al suo complesso, il disco migliore in assoluto.

Ecco l’idea geniale di Giancarlo;

la quale ebbe dopo il successo clamoroso di Opera Prima ed Alessandra: unire, il pop sinfonico/barocco, di questi LP citati, al progressive.

Il risultato fu: Parsifal prima e, poi, il disco del quale oggi vi racconto.

Qui siamo all’apice del pop progressivo: il disco, 10 tracce, delle quali due sono strumentali, è un respiro aulico verso l’epicità sinfonica; ma, il comune denominatore, rimarrà sempre l’amore per la musica progressive.

Questa recensione professionale, infatti, vuole essere di smacco alla critica: che non capisce nulla di musica (per me) ed eleva a campioni falsi miti, scene petulanti e noiose; e, non concedendo, la giusta guisa a chi la meriterebbe davvero - i Pooh.

Il disco è una bellezza eterna, rara, estemporanea, diciamo pure: magnificabile.

Apre le danze Preludio con la musica di Roby: un’orchestra intera alla quale, indi, si aggiungeranno chitarra acustica, basso e batteria; in altre parole si aggiungeranno gli elementi della musica pop/rock arrivanti dalla cultura inglese.

Quindi possiamo asserire come se, da un lato, avessimo l’arte - concessaci dall’orchestra -, e, dall’altro (lato), il pop: di stampo pop-rock (ecco perché io sfido la critica musicale la quale non capisce niente di musica).

In chiusa: Preludio possiamo definirla un pezzo art pop/progressive nel quale, lo stile, è il pop/rock inglese; dove, la struttura portante, rimane il pop.

Per questo: la chiave (lo stile) è il pop/rock, certamente; invece, per il genere, siamo avanti al pop progressivo/art….

Cara critica musicale, tu che confondi lo stile col genere… puoi fregare le masse, non me!

Con Credo… la potenza: la potenza… la potenza; la potenza del vero art rock. Questi Pooh: una vera rock band!

Il testo, dal grande impegno nostalgico/sentimentale, è di Valerio Negrini; la musica meravigliosa di Roby Facchinetti.

Strumentalmente parlando!?

Arpeggi leggermente distorti, di una chitarra elettrica a 12 corde, aprono il brano; assieme ai cori dei 4 l’orchestra e i timpani sinfonici di Stefano - i quali sono vibrati con decisione dalle bacchette in mano a codesto.

In questo album mi sento di fare un plauso a Red Canzian: le linee del suo basso sono qualcosa di inarrivabile, sono precise, metodiche, minuziose;

suona come un adone del basso e, in tutta l’opera, lo sentirete accompagnare i brani.

Quindi i miei complimenti, Red;

sin da subito, dal precedente lavoro, hai contribuito ad alzare l’asticella del complesso.

Red Canzian veniva già da un complesso PROG rock e, oltre ad avere una bella voce, capace di arrampicate notevoli, il suo estro artistico era legato alla sua capacità di suonare lo strumento (la chitarra nel complesso precedente); la quale capacità, qui, lo confermerà come il vero bassista dei Pooh.

Se non credete alle mie parole ascoltate questo disco allo stereo e, capirete che, quella cosa meravigliosa che ascoltate in sottofondo, spesso in armonia con la batteria - ma non solo - è il basso.

In questo disco è suonato da Dio.

Penso che questo LP sia da ascoltare con lo stereo e, con un buon audio: lo consiglio vivamente.

Torniamo a noi… il sogno, del quale il disco è intriso da cima a poppa, vi condurrà nel suo continente (il regno onirico) per tutta la sua durata.

Iniziando con Preludio, continuando con Credo, e, arrivando, fino al terzo brano: una storia che fa ridere.

Col testo di Valerio e le musica di Roby e, anche questa volta, il mitico duo non deluderà le vostre aspettative…

“Via di qui… per favore via…”, un bel pezzo memorabile, come fosse una poesia… anzi, è una poesia. Vera e propria!

Valerio Negrini ci parlerà di amore: amore tra un individuo e la compagna del suo amico. Per questo, il brano in questione, ci parlerà della sofferenza del ragazzo “tradito” dal suo migliore amico.

Un tema, questo, stante molto a cuore al nostro paroliere… e, il quale, si ripeterà molte volte, nel corso della carriera; ascoltate: la donna del mio amico.

A cantare è il nostro chitarrista.

Strumentalmente parlando, invece, siamo avanti ad un brano di stampo pop/barocco sinfonico. Ben arrangiato e ben suonato. L’orchestra di Gianfranco Monaldi a rivestire l’involucro come “veste” elegante di tutta l’opera. Bravissimi Pooh. Bravissimo Valerio. Bravissimo Monaldi!

E con Oceano - Come la mettiamo?

Eh! Eh! Eh!

Dice la critica: “i Pooh fanno pop/rock”.

Io rispondo così: si, critica musicale, si…

i Pooh fanno pop/rock.

Ascoltate Oceano con la musica di Roby Facchinetti ispiratissimo; ispiratissimo da un testo, stavolta, dal carattere epico; di un Negrini molto, molto sul pezzo.

Musicalmente parlando, altresì, l’orchestra di Monaldi con archi, violini e fiati vi farà drizzare tutti i peli delle orecchie.

Stefano suona la batteria in modo professionale e tecnico. E ci sono persone che dicono che non sia virtuoso… Qui suona davvero in eccellenza: aprendo-chiudendo i charleston in continuazione.

Quest’opera è bella anche per come Stefano e Red suonano: sono ineccepibili. Davvero.

Ascoltare per credere: il basso entra al momento consono, proprio quando deve entrare - con la batteria - nei momenti consoni; per esempio quando il brano deve esplodere e cosí via.

Proprio come succede nei complessi prog/symphonic rock professionali.

Ascoltate.

Ma, si, facciamolo un cenno, così, giusto per non farci dire troppo male dagli haters…

Quando Stefano “apre” i pezzi di questo LP, con i propri timpani Ludwig è, molto vicino, e, non è, molto lontano, da niente po’ po’ di meno che da "Carl Palmer"; citiamo anche un LP degli "ELP": "Trilogy". Citiamo anche un pezzo, all’interno del quale, Carl picchia di gusto: "The Endless Enigma part 1".

Ascoltate Oceano come suona Stefano, e, poi, ascoltate The Endless Enigma part 1, e ascoltate come suona Carl Palmer.

Poi ne riparliamo.

“Fantasia

legna sulla fiamma e ci si scalda un po’ vedrai”.

Ecco una perla unplugged dal forte sapere nostalgico: fantasia.

Vi dico una cosa, amici miei… In questo brano e, in generale, in questo LP, si assapora davvero tutto il buono degli anni d’oro ‘70.

È così bello ascoltare i dischi dei Pooh in vinile, ti trasportano via: nell’universo dei sogni incantati.

E continuiamo a sognare, allora: con il testo di Valerio e le musiche di Roby; un arpeggio di chitarra acustica accompagnerà la voce di Dodi il quale, qui, per davvero, ci farà vibrare le corde dell’alma e ci condurrà nei più profondi e sconfinati oceani dei sogni. Galassie, nebulose, stelle, firmamenti; tutto questo vivrete, amici miei: nel caso decideste di darmi ascolto e, scusate la ripetizione, di ascoltare il disco pop più bello di tutti.

Questo disco, come detto poc’anzi, è l’apice del rock sinfonico, del pop progressivo e dell’art rock.

Dovreste ascoltare, per capire di quale pasta è fatto il disco, band come:

"Electric Light Orchestra", "Yes", i già citati ELP… ma, anche, band di stampo dream/pop- come "M83" e "the Midnight"… giusto per fare qualche esempio.

Finisce il lato A.

E inizia il B.

I Pooh apriranno, solo per noi, le porte dell’iperuranio; anzi, che blatero… le spalancheranno!

Ecco a voi la seconda strumentale: Mediterraneo. Musica di Roby e di Dodi.

Ragazzi… ascoltate questo disco dei Pooh e mi ringrazierete. Fa bene all’anima.

Io mi sento cullare quando lo ascolto. Canzian fa cantare il basso: e, credo, faccia proprio un solo in questo pezzo!

Il pezzo più bello dell’album e, certamente, di tutta la discografia: Mediterraneo.

Il brano vi trasporterà in un angolo remoto e onirico dell’universo all’interno del quale tutto è possibile:

cori angelici, sotto chitarre celestiali, vi faranno elevare al paradiso e, un mandolino, con uno sitar, vi faranno sognare ad occhi spalancati.

Qui c’è tutto l’estro artistico dei Pooh: c’è il pop prog, c’è il rock (Stefano e Red accompagnano da Dio il brano), c’è il dream pop, si. Si.

Avete letto bene.

Si - perché, alla fine, il sogno di Giancarlo si realizzerà: orchestra, cori e strumenti, saranno tutt’uno. Fondendosi. E, trasportandoci, tutti assieme, nei vasti cieli del paradiso onirico firmato:

Pooh-Lucariello.

Il disco meriterebbe le 5 stelle da tutto il giornalismo musicale ma, sfortunatamente, la critica musicale è: ignara ed ignava.

Solo le vendite sbloccheranno l’accoglienza del disco d’oro.

Nel disco c’è tutta la vera potenza del symphonic/prog degli anni d’oro di genere, arrangiamenti curati e ricercati, chitarre distorte e soli incredibili - ascolta (1966 e il tempo…la città) -, tappeti di synth pop degni dei più grandi complessi della musica new wave d’avanguardia; con uso luculliano di mellotron, clavicembalo, clavinet, celesta e Minimoog…

Ho detto tutto - e non ho detto niente.

Posso citare solo un musicista, lui:

"Mike Oldfield"; per farvi intendere e capire di che potenza siano i Pooh.

Oldfield si è occupato, per tanto tempo, di art e prog rock… ascoltate album come: "Crises" e "Discovery". Ascoltate "Taurus III" nel disco Crises…

Come vedete, Federicocope, vi porta esempi concreti, e, rende edotti, i suoi lettori, sull’ignoranza della critica musicale - facendo esempi concreti - per la riscoperta di quella che, per i greci, era considerata l’Aletheia: la verità.

Il prossimo brano, invece, si chiama così: Eleonora, mia madre.

Il pezzo - Famosissimo!

Perché stiamo parlando proprio del singolo dell’LP.

Dal punto di vista strumentale, altresì, ci troviamo avanti allo stesso stile e allo stesso genere.

Il brano inizia con un’apertura sinfonica, la quale ricorda molto un valzer: grandiosa l’orchestra di Monaldi a impreziosirne la musica- violino, la viola e il violoncello stanno a pennello, fidatevi; gli arpeggi di Dodi contornano il tutto e, il basso di Red, entra bene con le battute di Stefano.

Il quale è il poeta della poesia.

Mentre, per la melodia, ci pensa sempre Facchinetti.

Interessante quel cambio di ritmo verso la fine, quando Roby accompagna questa strofa con il pianoforte:

“la tua antica delusione, tra le prime rughe appare già…”, il brano rallenta per poi ripartire alla grande verso il finale;

il pianoforte lascia spazio alla batteria come fosse una marcia vera e propria.

E, una lunga coda strumentale, costituita dagli arpeggi di Dodi, - prima che Red cominci a cantare nuovamente -, chiudono la traccia.

Insomma: è veramente una cosa eccezionale, dal punto di vista strumentale, questo disco!

1966: avete presente i Genesis - E i tappeti di Moog usati dal tastierista - Esatto.

Stiamo a quei livelli.

Facchinetti, di fianco all’orchestra maestosa di Monaldi, apre un continente intero di musica - attraverso le proprie tastiere: mellotron, sixtro, eminent, Moog e Minimoog.

In effetti, sembra proprio che le tastiere cantassero un coro, sotto quell’orchestra, e, le voci di Roby e Dodi, unite gli altri strumenti, seguissero la coda strumentale.

E vogliamo parlare dei fraseggi unici di Battaglia? In questo brano, il chitarrista, alternerà arpeggi e fraseggi contemporaneamente.

E la critica sostiene che i Pooh fanno Pop/Rock!?

Mi domando se i giornalisti avessero mai ascoltato veramente i Pooh.

Musica di Roby testo di Valerio.

Orient Express.

Immaginate di stare seduti sul binario che vi porterà in oriente, mentre andate in vacanza, e, mentre leggete un romanzo di Agatha Christie, immaginate di avere alle vostre orecchie la musica inimitabile dei Pooh: quale effetto vi sortirebbe?

Sinceramente penso che, arrivereste in oriente: prima con la mente e, in sordina, con il treno.

Si, perché penso che i Pooh, siano una band dream pop, anche; ascoltateli e mi darete ragione. E, anche se non ci sono tutti gli elementi i quali servono a renderli una band dream pop - a tutti gli effetti, penso che ci siano delle analogie accomunanti al genere.

Tecnicamente siamo dinnanzi ad un’altra perla, signori. Un’altra perla firmata Pooh-Negrini.

Questi, infatti, fu ispirato mentre faceva un viaggio in Slovenia e Romania onde scrisse il testo.

La musica è prodotta, per la maggiore, da Dodi, con l’ausilio di Roby.

Penso che l’arpeggio acustico di Dodi in questo brano sia inimitabile.

Per non parlare di quello che fa fare Canzian al basso.

Ragazzi: non c’è ne per nessuno, sono numi del Pop/Progressive.

Il pop-rock, come titolo, starebbe bene a band come: The Kolors, Modà e Måneskin, senza voler togliere niente a codesti citati.

Ma, nessuno mai, potrà mai eguagliare la musica dei Pooh.

Conosco persone che hanno visto i Pooh dal vivo, negli anni ‘70 e, costoro, confermano tutto: era musica inglese (suonata), e musica italiana (cantata).

Critica Musicale: Game Over, se tu mi dici che i Pooh sono Pop/Rock ma, dici che anche i gruppi che non hanno sperimentato lo sono, allora ti stai sbagliano.

Oppure, ci sarà di mezzo la politica…

Non so.

Federicocope per Debaser.

Aspettate… Ma non manca un brano?

Il migliore del disco e della discografia…?

Ma come - Non era Mediterraneo?

L’ho fatto a posta: perché, alla traccia numero 6, Mediterraneo, il disco già meriterebbe le cinque stelle.

Ma, è col brano finale, minuti totali: 10:45, che un po’ del nostro tempo migliore meriterebbe di pregiarsi come: “opera rock”. Lo meriterebbe a pieno.

La seconda parte, dove Dodi suona la chitarra acustica, mi ricorda fortemente il “rallentarsi” su "Innuendo" dei Queen.

I soli finali, di chitarra elettrica, il testo evocativo e, i cambi di tempo, concedono al brano l’impronta operistica che solo i musicisti veri e propri sanno imperniare nelle proprie opere: come succede col brano dei Queen appena citato; all’interno del quale, più stili e cambi di tempo si alternano.

Stefano da enfasi al brano con le sue rullate, l’orchestra di Monaldi è imponente e la leggiadria del testo bilancia la magniloquenza della musica.

Qui cantano: Roby, Dodi e Red, e a turno; il testo è del poeta Negrini la musica del magicante Facchinetti.

Qui un riassunto di tutto lo stile/genere.

  1. Preludio: Art Pop
  2. Credo: Pop Progressivo
  3. Una storia che fa ridere: Pop Barocco
  4. Oceano: Art Rock
  5. Fantasia: musica acustica/pop progressivo
  6. Mediterraneo: Art Pop/dream pop
  7. Eleonora, mia madre: Pop Barocco/Symphonic Rock
  8. 1966: Pop Barocco/Symphonic Rock
  9. Orient express: musica acustica/pop progressivo
  10. Il tempo, una donna, la città: art rock/rock progressivo.

Chapeau.

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