Con questo album i Pooh potevano chiudere la loro carriera trentennale, costellata di grandi successi: dal primo, 'Piccola Katy' (1968) ai due classici di tre anni prima 'Amici per sempre' e 'La donna del mio amico'.
'Un posto felice' è un lavoro piacevole per la maestria che ormai avevano i Pooh di scrivere delle ben arrangiate e testualizzate (cioè con testi scritti molto bene) canzoni d'amore.
Ma questo è un prodotto che non potrà secondo me reggere la prova del tempo, se non per i primi due singoli interessanti nella musica e nei testi: 'Se balla da sola' che spiega come comprendere e trattare una donna in un rapporto (e un video nella mia vita indimenticabile) e 'Dimmi di sì', un inno a una notte di sesso infuocato e via, dal più scatenato dei quattro, Stefano, il batterista.
Tra i brani minori i miei preferiti 'Sogno a mezz'estate' ed 'Eravamo ragazzi' dalla stupenda voce di Roby Facchinetti.
Questo è un album che ha segnato, in versione masterizzata sottobanco da un venditore di strumenti musicali, la mia Estate in Calabria del 1999: soprattutto seguendone l'andamento in classifica a 'Superclassifica' con Vanessa Incontrada, ogni Domenica a pranzo su Italia Uno.
Secondo me i Pooh potevano chiudere con la loro carriera nel 1999: e sono stato io a chiudere con loro, per il presente, dopo quell'anno.
Quasi 14 anni dopo, la tarda sera del 3 Gennaio del 2013, curiosando su Televideo Rai, la notizia di Ultima Ora che Valerio Negrini, l'autore di molti testi dei grandi successi del gruppo, se ne era andato.
Un grande dolore, superato molti anni prima da quello per la morte di Lucio Battisti.
Ma i Pooh già da un po' non erano quelli dei tempi d'oro, che io, già in vita e anche prima, seguivo...
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