Pooh - "Viva" (1979)

Tutti abbiamo avuto nella vita un momento Pooh. 

Ricordate anni fa un vecchio programma ("Avanzi") dove c'era un personaggio - interpretato da Antonello Fassari - che rappresentava il tipico attivista di sinistra degli anni della contestazione con clark ed eskimo, che colpito da narcolessia si svegliava dopo tanti anni di sonno profondo e rimaneva sconvolto perchè non trovava più suoi punti di riferimento: non c'era più il partito comunista italiano, non c'era più il muro di Berlino, non c'era più l'Unione Sovietica, insomma tutto ciò in cui credeva era sparito ..... ma finalmente la Dandini riusciva a consolarlo perchè c'erano ancora i POOH!!!

Visto che il gruppo è un'icona da Museo delle Cere, quasi tutti abbiamo avuto nella vita un momento Pooh alla Fassari. A me è preso l'altro giorno riascoltando il 45 giri "Io sono vivo". Come al solito, la maggior parte delle mie recensioni riguarda canzoni legate a ricordi personali, a qualcosa di speciale che è rimasto impresso nella mia mente: qualcosa di vissuto, un pò del nostro tempo migliore che ognuno di noi tiene in un angoletto caldo del cuore.

Questa è la mia prima ed ultima rece sui Pooh.

Prima perché forse già qui con "Viva" si dovevano fermare, ultima  perché come tanti gruppi a far canzonette e album per forza, senza ispirazione, si diventa dei replicanti, dei dinosauri che fanno ridere e incutono un pò di sacro timore. A parte la Viva antipatia che da decenni mi suscitano - su quest'album invece - per pruriti adolescenziali che colgono alle soglie della maturità - posso dire che questo 33 ha resistito bene all'usura della puntina. A parte l'unico difetto di essere superplasticoso già per i tempi, le canzoni sono carinee freschissime - e concludono la seconda stagione dei anni 70 che per il gruppo si era aperta con "Dammi solo un minuto" e "Cercami".

Qui c'è "Notte a sorpresa", "Una Donna Normale", "L'ultima Notte Di Caccia", "Così Ti Vorrei", sono tutte memorabili e faranno scendere qualche lacrimuccia a chi ripenserà ai primi baci con la lingua di menta tra i denti: le note di questa canzone mi riportano indietro al mio primo amore della mia vita, la penso ancora oggi e anche se abbiamo vite diverse mi sembra di amarla ancora, e se avessi la macchina del tempo la userei per tornare a quei giorni.

I Pooh hanno perso D'Orazio. Ma se non si sciolgono loro sciogliamoli noi, e uniamoci a Mammuccari www.dai_sciogliamo_i_Pooh, www.non_ne_possiamo_più.

Ma attenzione: la poesia pura di versi come "L'inverno va nei pesci a primavera, il mio segno è un corpo che respira...", un giorno si studieranno a scuola.

Qua e là malinconia, poesia e fantasia.

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