Non tutti sanno che Florian Fricke fu pure produttore cinematografico di una serie di film a sfondo spirituale, dandogli la possibilità di fare numerosi viaggi nel lontano Oriente ma non solo: mete come Israele, Nepal, Tibet, monte Sinai e Libano, per citarne alcune.
Soffermiamoci in Tibet perchè è dalla mistica regione delle Shangri-La che molto probabilmente nasce l'ispirazione per questo nuovo album, o almeno per la maggior parte.

Linea del tempo fissata sull'anno 1991, i Popol Vuh non sono più decisamente quelli di prima. Certo, per i seguaci di vecchia data questi anni sono stati e sono un vero e proprio shock ma, come mi è già capitato di dire in un'altra occasione, questa virata di sonorità ha portato comunque i suoi buonissimi frutti.
Le produzioni cominciano a diventare sempre meno frequenti, infatti l'ultimo disco risale al 1987 con la colonna sonora per "Cobra Verde" di Werner Herzog, ma per un'uscita vera e propria bisogna tornare indietro al capolavoro New Age "Spirit Of Peace", 1985.

E proprio dalle prime pure sperimentazioni New Age di quest'ultimo, riprende il viaggio con "For You And Me".
Produzione e registrazione eccelsa, piacevolissimo l'ascolto dell'amalgama delle voci e gli strumenti però ciò che più risalta al suo ascolto è l'estrema modernizzazione del sound Popol Vuh, in modo davvero improvviso, complice la "scoperta", o meglio, la novità di alcune tecnologie in campo musicale di quegli ultimi anni.
Detto papale-papale, se sulla copertina non ci fosse scritto il loro nome, sarebbero completamente irriconoscibili; anche se al primo ascolto forse la domanda te la fai lo stesso: "Ma non è che hanno scambiato il CD ?"

Riconoscibilità a parte e al contrario di quello che uno può pensare, questo è davvero un buonissimo prodotto targato PV.
E' molto apprezzabile il fatto che ogni brano (sembra) sia legato da un unico filo di seta, facendo sì che l'ascolto sia un percorso di guarigione tramite il dispiegarsi delle diverse vibrazioni ed emozioni evocate dalla trance meditativa sprigionata dalle varie sonorità donateci.

Già a partire dalla title-track "For You And Me" si riesce a respirare quel profumo di libertà e di semplice gioia che van mano nella mano con la chitarre acustiche, le voci femminili e le percussioni; emozioni che continuano poi con una lieve vena nostalgica in "Little Bazaari", fondata ancora su chitarre acustiche e cori, ma dal tono molto più orientaleggiante e tra i probabili punti più alti di tutto il viaggio musicale.
Ma la calma spirituale si accende nei numeri di "Wind Of The Stars In Their Eyes", guidata dal suono di un'arpa celtica, e "Compassion", il brano che si avvicina di più al "vecchio stile".
Trova spazio anche una versione rimasterizzata di "Letzte Tage - Letzte Nächte" (dall'omonimo disco del 1976), qui re-intitolata "When Love Is Calling You".

Ed è così che infine mi ricollego al discorso Tibet, su cui fa caposaldo l'intera seconda parte del disco con un arrangiamento di Fricke e soci di uno dei mantra più conosciuti e più recitati al mondo, "Om Mani Padme Hum", importantissimo in particolar modo nel Buddhismo Tibetano e nelle altre correnti.
Viene diviso in un totale di 4 parti ma ascoltabili liberamente anche a singole parti, poichè tutte e quattro dalla differente atmosfera.

Ora vedete voi cosa fare, io lo consiglio ma siete tutti liberissimi di tenervi i Popol Vuh degli anni '70 senza rancore.

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