Racconto Di Una Giornata Particolare:
Domenica mattina, una splendida giornata assolata, mi sveglio di buon ora, come mio solito, dopo aver passato un tranquillo sabato sera a guardarmi una cassetta noleggiata di "via col vento" edizione integrale ovviamente, e decido di vestirmi con tranquillità per scendere ad adare un po in centro come faccio sempre. Poi all'improvviso dal nulla, mi ricordo di un mio amico che mi consigliò di andare a fare un giro in un parco un pò distante dalla mia città, quasi sconosciuto e per nulla affollato. Allora decisi che quella mattinata era perfetta per trascorrerla lì. Non so il perchè, ma non ebbi tanto bisogno di indicazioni stradali o di cartine, in fondo già sapevo dov'era. Iniziavo già a sentirne la presenza man mano che mi avvicinavo. Nel tragitto, in macchina, la strada è totalmente libera, sembra un sogno dato che è domenica mattina, e nella mia testa soltanto un sospiro di felicità. Ah!, è tutto ciò che la mia mente è ingrado di pensare in attesa del bel posto che visiterò. Una domenica all'insegna del relax, ma pochi tocchi di piano in rapida sequenza mi ricordano che è pur sempre un posto mai visto e dunque è anche tempo di esplorazioni e di avventure.
E finalmente dopo un po arrivo a destinazione. Un grosso cancello aperto socchiuso mi accoglie. Pensavo che non sarei mai riuscito ad aprirlo, non ci avrei scommesso, ma invece era leggero come una voce femminile che ti sussurra gentilmennte qualcosa che tu non riesci ad afferrare, immerso nella sua bellezza, e ti prende per mano sorridendoti e senza che tu te ne accorga su uno sfondo elegiaco ti stai muovendo, stai entrando dentro quel parco, forse in un prato, forse tra le nuvole non lo so.
Sei dentro ormai. Ti guardi intorno e dopo qualche passo ti ritrovi davanti ad una visone celestiale. Una cascata di quelle pure, alte, paradisiache. Sicuramente il punto più bello e suggestivo del parco a cui esso da nome. Ma non era un semplice parco appunto che dovevo visitare? Evidentemente no, dato che continuo ad avere per la testa quei cori angelici uditi qualche minuto prima. O forse erano ore. Sinceramente non lo so. Sembra che il concetto di tempo non valga qui.
Mi sarò perso davanti a quest' immagine da favola. Eppure la sensazione che provo non è quella di terrore dato che non saprei proprio dove sono e come uscirne fuori. Anzi è proprio una sensazione piacevole.
Decido allora di proseguire il mio cammino. Durante questo sentiero che non saprei descrivere, ci sono piante e cespugli. Credo siano abitati dato che ogni tanto vedo qualcuno di loro muoversi agitati da qualche animale. E mentre cammino guardo in alto. Il sole, si credo sia il sole, non è più alto in cielo, anzi. Inizio dinuovo ad avere quei cori per la testa, ora un po più chiari, sembrano tranquillizzarmi. Si credo vogliano proprio tranquillizzarmi. Perchè poi? Sono la persona più tranquilla al mondo in questo momento.. E quando credo che il meglio è gia passato, ecco che scopro da dove venivano quelle voci probabilmete: davanti a me ecco imporsi una cattedrale, credo sia gotica o non so, enorme altissima, come tutto qui, come le voci suadenti femminili udite fin ora. Non so che fare: entrare o meno. Per fortuna opto per la prima. Allora mi faccio coraggio, inizio quasi a correre verso il portone principale, lo spalanco quasi con la convinzione di torvarci dentro decine di donne di infinita bellezza che con le loro voci mi hanno condotto fin qui. Ma con mia enorme sorpresa la cattedrale era vuota. Nulla di nulla. Perfino la musica sembrava essere sparita nel nulla. Soltanto un vecchio organo ricoperto da ragnatele che non suonerà da anni almeno.
Un pò rimango deluso, sconcertato. Allora richiudo le porte, mi chiudo tra le mie spalle, faccio qualche passettino in avanti sguardo fisso a terra, mentre la musica è totalmente svanita tranne qualche eco che è rimasto chiuso nel mio encefalo e non trova via d'uscita o non la vuole trovarla, volendo essere il ricordo di questa giornata un pò particolare. Ma il ricordo di cosa poi? Perchè ho bisogno di un ricordo? Sono ancora qui in questo paradiso terrestre. Quado proprio da dietro di me sento una voce abbastanza fredda parlare di sole credo. Mi giro di scatto e scopro che dormivo con la testa sulla mia scrivania, con la televisione accesa su un canale regionale su cui trasmettevano le previsioni del tempo, e nelle orecchie due cuffiette collegate ad un lettore cd di marca scadente con dentro "Hosianna Mantra" dei Popol Vuh.
Non ci credo. Sono deluso da una parte perchè tutto ciò che ho appena descritto era solamente un sogno.
Ma sono felice dall'altra perchè ogni volta che vorrò trovare un oasi in cui rifugiarmi dalle mie paure o dai miei problemi o semplicemente ascoltare una musica celestiale, basterà premere play e sperare di ritrovare ora come sempre quegli angeli che mi sussurrino nell' orecchio Hosianna Mantra.
Ps: Il sabato prima avevo alzato un pò il gomito, altro che "via col vento". Forse avrà influito anche questo, non lo so.
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