"Questa notte la luna sogna più pigramente; come una donna bellissima che, accasciata tra morbidi cuscini, con mano gentile accarezza svogliatamente il contorno dei propri seni prima di dormire, sul dorso vellutato delle soffici nubi. Ella spesso giace, rapita come se morisse, lo sguardo rivolto in alto verso bianche visioni, che come fiori che sbocciano si innalzano al cielo. Quando a volte in questo globo, nell' indolenza, ella lascia cadere per caso una lacrima segreta, un poeta che si staglia contro l'oblio. Cattura nel palmo della propria mano questa pallida e furtiva lacrima, questa goccia d'opale da cui riflessi d'arcobaleno s' irradiano, e la nasconde nel proprio cuore, lontano dagli occhi del sole."

"Tristezze della luna" (C. Baudelaire 1857).

Estasi e meraviglia, suggestione e solennità, una cascata di luce pura come acqua di fonte, cristallina e abbagliante. Florian Fricke innalza un'onda sonora che annulla la distanza tra terra e cielo, il suo suono celestiale aleggia tra le rune, magniloquente e glorioso canto di Ecate...

Popol Vuh...

Hosianna Mantra...

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