Quando ancora non ascoltavo il Krautrock e la musica Cosmica tedesca, non ricordo per quale motivo (forse c'era capitato per caso assieme ai dischi dei Pink Floyd e dei Deep Purple) avevo in casa una copia del vinile di Nosferatu dei Popol Vuh. Si trattava della stampa della PDU (etichetta italiana) del 1979 mentre la versione originale si intitolava Bruder des Schattens - Sohne des Lichts, uscita in Germania per la Brain nel 1978. Ogni tanto, credo per curiosità, lo mettevo sul piatto ma ancora i miei gusti non erano ben definiti e credo lo trovassi noioso nonostante la figura di Klaus Kinski in copertina mi inquietava non poco. Poi vidi il film di Werner Herzog, una pellicola lenta ed evocativa in cui il connubio musica immagini raggiungeva livelli altissimi. Ma ancora non ero in botta con i Popol Vuh. Fu più avanti, una volta scoperto il capolavoro Hosianna Mantra, che mi consacrai al loro culto. In genere parte della critica sostiene che l'ultimo vero capolavoro dei Popol Vuh sia Einsjäger und Siebenjäger. In realtà fino alla fine degli anni '70 la musica del gruppo tedesco si è mantenuta artisticamente integra. Anzi proprio Nosferatu è, a mio avviso, il loro capolavoro assieme al citato Hosianna Mantra.
Chi volesse ascoltare la musica del film deve rivolgersi al citato Bruder des Schattens - Sohne des Lichts. In effetti, a causa di un problema di diritti, uscì in Francia nello stesso anno per la Egg anche un album intitolato Nosferatu/On The Way To A Little Way"che contiene però (almeno in gran parte) musica diversa.
La prima facciata di Bruder ses Schattens - Sohne ses Lichts si apre con la title-track, un lunga traccia che è un loro classico e rappresenta una sorta di marchio di fabbrica dello stile dei Popol Vuh. L'inizio è macabro e gotico con un coro da chiesa in primo piano e con il suono dell'oboe di Robert Eliscu in grande evidenza. Poi la musica diventa pacata e meditativa, nell loro tipico stile, fatto di brani di lunga durata in cui risaltano il lavoro di Al Gromer al sitar e di Daniel Fichelscher alla chitarra. Siamo di fronte ad un classico eterno dei Popol Vuh, forse il loro ultimo capolavoro. Sulla seconda facciata troviamo invece 3 tracce non lontane, come soluzioni stilistiche, da "Hosianna Mantra". In "Hore der du Wagst" un Fricke ispiratissimo al piano ci conduce in uno stato di estasi mistica. "Das Schloss des Irttums" è invece un momento musicale dolce e acustico mentre "Die Umkehr" si caratterizza per un'atmosfera metafisica e classicheggiante che solo i Popol Vuh sapevano creare.
Anche il complementare Nosferatu/On The Way To A Little Way è un lavoro notevole e contiene brani acustici con sonorità orientali alternati ad altri più elettronici ed evocativi, con rielaborazioni da In Den Garten Pharaos. Quest'ultimi, con la loro atmosfera misteriosa e senza tempo, si rivelano perfetti nell'evocare la solitudine e la disperazione del vampiro Nosferatu, magistralmente interpretato da Klaus Kinski.
Chi fosse interessato ad ascoltare insieme entrambi i dischi può acquistare la ristampa in cd della High Tide del 2004 The Two Original Soundtracks Of Werner Herzog's Nosferatu.
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