A dispetto di tutto il successo ottenuto dai "Porcupine Tree" negli ultimi anni grazie a pezzi più "commerciali" e a brani maggiormente orecchiabili; essi desideravano tuttavia non perdere la nutrita schiera di fan di vecchia data… coloro che li seguivano sin dagli esordi e che mal volentieri hanno accettato gli ultimi cambiamenti di rotta (musicale) della band.
Ebbene nel 2001 Steven Wilson, leader storico dei Porcupine Tree da alle stampe tale "Metanoia"… disco basato su jams mai pubblicate e su materiale tagliato dalle sessioni di registrazione del 1995-1996… periodo in cui la band era al lavoro per il futuro "Signify" (uscito nel 1996 appunto).
Si tratta di jams molto ispirate dallo space rock suonato dai "Pink Floyd" e riscontrabile ad esempio in "Ummagumma" (1969)… una musica che appunto i fan originari della band di Wilson conoscono bene e che tanto li ha deliziati e fatti gridare al miracolo.
Praticamente in Metanoia non ci sono melodie catchy, solo un'ora circa di sperimentazione floydiana includenti assoli di chitarra pregevoli e tastiere con spiccato sound elettronico.
Steven Wilson può essere considerato come uno dei chitarristi moderni più sottovalutati di sempre. Qui, le sue sperimentazioni psichedeliche pagano tributo ai grandissimi David Gilmour e Steve Hillage, ma il risultato è comunque eccellente. Tre delle otto tracce del disco superano i 13 minuti, così da rendere possibile l'incrocio di numerosi e vari sound… il tutto senza che la band si perda in un mero esercizio di potenzialità tecniche. Anche quando Wilson si dirige verso territori sconosciuti ed impervi, c'è sempre un senso di compiutezza e d'ordine in quello che accade; il che rende questo lavoro diverso da quelli di altre band che si addentrano nel genere… diverso in senso positivo ovviamente.
Sicuramente Metanoia non è un disco da consigliare a tutti. I Porcupine Tree si sono conquistati legioni di fans con i loro ultimi lavori e a ciò ha sicuramente contribuito il contratto firmato con una "famosa" major discografica; dunque questo disco potrà sembrare un pò troppo rischioso ed avventuroso ai più. Tuttavia chi ha amato i lavori di Wilson precedenti a "Signify" non può lasciarsi scappare questo Metanoia.
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