TERREMOTOOOO!!!! TERREMOTOOOO!!!
Così inizia il 4° disco delle "Pornoriviste", gruppo punk-rock italiano che mi è sempre piacuto per la loro semplicità compositiva, e i loro testi contro questa società che ci soffoca sempre più.Chitarre grezze e ritmiche punk, scavalcate dalla voce ruvida di Tommy e seguita da quella levigata di Dani.
"Codice a Sbarre" è un'album a cui tengo particolarmente, mi ha aperto nuovi orizzonti; mi ricordo ancora quando nel lontano 2001 in cui avevo 14anni, di gruppi italiani avevo una visione molto limitata, non facevo altro che ascoltare verdena, Shandon, Moravagine etc... Quando un giorno mio fratello maggiore mi disse "cazzoncello tieni... sentiti un po'questo e poi mi fai sapere" io molto diffidente pensai "e chi sono sti coglioni, e poi che nome è pornoriviste ahahaha" mi dovetti ricredere dopo pochi minuti, quell'album era fantastico, andava controcorrente, credevo in quello che dicevano, mi stavano facendo pensare, considerando la mia età.
Disco da me considerato, fra i precedenti quello della maturità ed evoluzione del gruppo (per evoluzione non intendo quella musicale perché loro sono sempre stati coerenti con il loro sound, ma intendo un evoluzione di testi e di argomenti trattati nell'album.). "Codice a Sbarre" è ricco di tracce a grande impatto per un primo ascolto, basti sentire:
"La scatola dell'odio" dove viene attaccato praticamente tutto il sistema, dai media alle code in tangenziale,dalla polizia italiana a Emilio Fede.
"M.I.B" la macchina incula bambini ovvero lo Stato. Dove possiamo trovare un testo molto anarchico che oggi forse non mi fa pensare prorpio a nulla... ma a quei tempi...
" Scivolando e cadendo nel buio
alla fine ho capito che c'e'
un congegno meccanico spinge sul singolo
e uccide chi sceglie da sé
funzionava da tempi lontani
funziona e funziona di più
non c'è scelta è la voce
che esce dalle auto dalle 8 al momento del tè
fa che non vada così
fa che io non finisca di lì
sei la macchina incula bambini o M.I.B.
è qualcosa stagnante e anche il vento
non la toglie da davanti a me
è una fila infinita di teste abbassate
ma vedi la mia lì non c'è
ho uno scopo una meta e un domani
la salvezza dipende da me
non mi sono stancato la sfida mi esalta
ti aspetto comincia da me"
"Ghiaccio" che tratta degli extracomunitari e dei soprusi che subiscono dalla polizia, perché in questo paese facciamo di tutta l'erba un FASCIO.
Potrei continuare a descrivere tante altre canzoni che meritano, come: "Non è finita" "Tempi cupi" "Cinismo" etc... ma so che non è tanto apprezzato il track by track, quindi concludo dicendo che questo disco quando uscì fece il suo... un vero punk-grezzo made in italy.
Adesso ho 21anni, i miei gusti musicali sono cambiati molto, ma ogni tanto quando mi riaffiorano questi ricordi e risento questo disco torno indietro di anni... e mi ritrovo in quel mondo dove esistono solo loro; poi finito il cd lo ributto nel cassetto a fare la muffa, ci sono altre milioni di cose da sentire. Ma state sicuri che una rispolveratina ci sarà sicuramente, e la consiglio anche a voi.
Ps: sono consapevole che le mie recensioni sono sempre poco critiche e poco oggettive, ma purtroppo mi trovo sempre a recensire album che amo ed ho amato particolarmente.
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