Mi piace molto Povia soprattutto da quando viene quasi quotidianamente insultato dall'Ozzy Osbourne dei poveri Pino Scotto. Povia è uno che si è fatto le ossa lavorando 18 anni come cameriere finché un giorno ha imbracciato la chitarra e ha cominciato a scrivere canzoncine pop forse un po' troppo semplici ma piene di significato e contenuti. I valori li vedi e li senti da quello che canta. Tutti ci siamo emozionati ascoltando "I bambini fanno ooh" capolavoro assoluto degli ultimi vent'anni di musica italiana, e la tanto criticata canzone sul piccione (ma aveva un significato profondo) potrebbe essere accostata allo stile del primo De Gregori (quello di "Buffalo Bill" per capirci).
Ora il mito Povia esce con un nuovo disco, addirittura rock. Sì, perché il nostro abbandona il pop e si lancia nel rock, non disdegnando anche altri generi musicali quali il rap (che oggi va tanto di moda) con la canzone "Povia non ce la fa" (bellissima, niente a che vedere con l'osceno Moreno fresco vincitore del talent-show "Amici"), ma sa anche emozionare come nessuno con "Mattone su mattone", brano dolcissimo dedicato alla figlia. Non mancano gli accenni alle fiabe (il mondo di Povia é fiabesco e incantevole per definizione" con "Balla balla" e l'amore, quello cantanto ma anche vissuto, quell'amore che tutti noi abbiamo visto, come direbbe Sua Maestà del Rock Bobby Solo (sei un grande Bobby!) da una lacrima sul viso, con la canzone "Ricordi".
L'anticonformista Povia ancora una volta stupisce tutti, e il suo rock inonderà ben presto pure DeBaser, perché Povia significa altissima qualità.
(P.S.: costa anche poco il cd, quindi non ci sono scuse per non comperarlo)
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